veterinario gatti

Prima di poter dispensare suggerimenti sia di carattere etologico che alimentare sui gatti, sarebbe conveniente fare un discorso generale e riepilogativo sui felidi che possa fungere da base per le notizie successive.

Innanzitutto bisogna considerare le specializzazioni anatomiche. Hanno una dentatura estremamente specializzata per la dieta carnivora (mascelle corte e lunghi canini), potenti artigli che favoriscono l’immobilizzazione della preda, enorme elasticità e agilità, senso dell’equilibrio consentono di afferrare facilmente la preda e di ucciderla anche con un solo morso. La tecnica di caccia è basata sull’agguato, attacco a sorpresa dopo un breve inseguimento. La quasi certezza nel conquistare una preda ha fatto si che la socialità nel gatto si affermasse filogeneticamente tardi (si parla di adattamento secondario: il gatto urbano data l’abbondanza di cibo ritrovato nei rifiuti umani non ha la necessità di cacciare e così si aggrega in colonie feline). Tra tutti i felidi il leone e il gatto domestico sono quelli con più spiccata socialità.

Continuando sulle caratteristiche anatomiche, ... continua


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      prosegui ... , la minore capacità gastrica fa nascere nel gatto una formidabile capacità di autoregolarsi con i pasti: “impone” al gatto di dividere il fabbisogno giornaliero in più pasti durante il giorno. Questo è uno dei motivi per cui il medico veterinario suggerisce al proprietario di non somministrare il cibo di tutta una giornata in una sol pasto: nonostante i gatti sappiano autoregolarsi, non bisogna dimenticare che, data la vita casalinga e soprattutto la voracità tipica di ogni animale, quelli domestici spesso tendono a finire tutto il pasto nonostante i loro fabbisogni siano stati appagati prima degli “ultimi” bocconi; questo diventa un fattore predisponente l’obesità. In natura il comportamento alimentare del gatto è subordinato al comportamento della predazione. L’essere un cacciatore solitario comporta un notevole dispendio di energie che vengono recuperate con un pasto altamente energetico (la preda, e soprattutto il suo grasso) e con un tempo davvero lungo di ozio, dormendo. I gatti di fatto hanno due tipi di sonno: uno più leggero, nel quale sono vigili ed ancora attenti a ciò che gli succede attorno; mentre un secondo più profondo, infatti i gatti raggiungono più velocemente e facilmente la fase REM. Il gatto di casa non consumerà mai tante energie come quello in natura, ecco spiegato il perché il veterinario non farà mai razioni così energetiche di quanto ci si potrebbe aspettare.