Tuttavia il nome della razza nasconde numerosi dubbi ed una sola certezza: il forte legame presente tra questo cane e l’ospizio del Gran San Bernardo presente nelle Alpi. Si narra infatti che nel 962, Bernard de Menthon, fuggì dal suo comodo castello savoiardo e trovò rifugio dal vescovo di Aosta, diventando subito arcidiacono. In seguito Bernard cominciò una vita di altruismo e di carità, attraversando le valli per portare conforto ai più deboli montanari. Col tempo decise di costruire un ospizio che doveva essere un rifugio caldo ed accogliente per i viaggiatori che attraversavano le Alpi. A quell’epoca però le Alpi erano teatro di numerose scorribande di banditi e briganti, e quindi la storia vuole che san Bernardo ed i suoi aiutanti si servissero di questi cani per tenere lontani i malintenzionati dall’ospizio.
Solo qualche secolo più tardi, a metà settecento, fu scoperta un’altra dote molto valida del San Bernardo, quella di cane per la ricerca di persone sotto valanga. I monaci avevano infatti sviluppato già a quell’epoca una tecnica molto attuale di soccorso: sfruttavano il fiuto del San Bernardo per localizzare il travolto, dopodiché tastavano la neve con delle lunghe aste in legno, proprio come si fa oggi con le sonde.
Un esemplare storico di questa razza è Barry, un cane di San Bernardo diventato leggenda per i suoi soccorsi. Questo cane nato nel 1800 avrebbe salvato più di quaranta persone sotterrate da valanghe nei suoi dodici anni di vita. Nelle generazioni successive anche i figli di Barry, Barry II e Barry III, avrebbero tenuta alta la fama del padre, tanto da meritarsi monumenti,fotografie e dipinti in prestigiosi musei svizzeri.
Se alcuni esemplari erano virtuosi e in splendida forma, la salute della razza era in generale malmessa, a causa della eccessiva consanguineità che aveva portato problemi di sterilità e di epidemie. Nel luglio del 1855 infatti era rimasta solo una coppia di animali nell’ospizio e quindi vennero impiegati dei Terranova rossi e bianchi per rinvigorire la razza. Da questo incrocio nacquero cani col pelo corto e cani col pelo lungo. I cani a pelo lungo vennero scartati dai monaci perché il pelo lungo era di impedimento nei soccorsi con la neve ma trovò un largo successo tra le gente comune come cane da compagnia.
Argento 925 gemelli & Bond denaro Clip - io amo Bruno Segugio del Giura |
Il San Bernardo non è un cane grande solamente nella taglia, ma è un cane grande nelle capacità, nelle doti, nelle energie e nel carattere. Per certi versi è un cane ingombrante, che richiede tempo, spazio ed attenzioni e che non può mai essere lasciato in un angolo, in disparte, senza attenzioni ed affetto. Il San Bernardo ama l’uomo e ama salvare l’uomo, sente il pericolo che arriva molto prima che l’uomo se ne accorga. Cane polivalente, adatto alla guardia, alla compagnia, alla ricerca di dispersi ed al gregge, il San Bernardo è un cane che resiste bene al clima di montagna.
L’intelligenza di questo cane è considerata finissima ed il suo comportamento è sempre tranquillo e posato. Tuttavia sente molto il territorio ed i proprietari sostengono quasi sempre che è un ottimo cane da guardia, tanto simpatico quando gioca quanto serio e minaccioso quando non ha la minima intenzione di scherzare.
Nonostante sia un cane vivace ed attivo, il San Bernardo non disprezza il riposo e la tranquillità e spesso può essere lasciato a casa senza pericolo di trovare tutto distrutto al ritorno. Questo cane si attacca moltissimo al padrone e la sua presenza è spesso molto più importante dello spazio, dell’ambiente e di altri fattori. Non è mai aggressivo, se non quando vede i padroni minacciati ed in pericolo. Con i bambini è un cane fenomenale e paziente.
L’educazione del San Bernardo è importante, data la stazza del cane, ma va eseguita con dolcezza, con tranquillità e a piccoli passi. Bisogna abituarlo sin da piccolo alle basilari norme di igiene e di pulizia.
Standard del San Bernardo
L’aspetto generale del San Bernardo è quello di un cane possente, muscoloso e vigoroso. La testa è grande ed imponente, superiormente un po’ bombata e più larga con la pelle che forma delle piccole rughe. Il cranio è corto e cade velocemente sul muso, anch’esso corto. Il tartufo è nero, largo e forte, con narici ben aperte. Le orecchie sono mediamente grandi, attaccate nella parte alta della testa e portate cadenti. Gli occhi sono leggermente avanti, di medie dimensioni e di colore bruno scuro. Il collo del San Bernardo è grosso, possente e muscoloso. Il corpo è anch’esso robusto con spalle oblique, larghe e muscolose e dorso largo e dritto fino ai reni. Gli arti anteriori sono possenti, così come i posteriori che hanno i garretti leggermente piegati. La coda è attaccata bassa ma con radice larga e forte, portata bassa in riposo. Il pelo è fitto con chiazze bianche sul rosso e giallo-bruno. Il San Bernardo è alto minimo 70 cm al garrese nel maschio e minimo 65 cm nella femmina. Il peso di un esemplare adulto oscilla invece dai 60 ai 90 kg.
San Bernardo a pelo lungo
Questa varietà è identica a quella a pelo corto tranne nel pelo che non è doppio ma mezzolungo o ondulato.
Un esemplare adulto di San Bernardo ha bisogno di una razione alimentare giornaliera di 900-1200 g al giorno di alimento. Questa razza cresce spaventosamente negli anni, passando dai 500 g di peso alla nascita fino ai 70-90 kg di peso da adulto, con una crescita nei primi mesi di 1-2 kg alla settimana. Di conseguenza l’alimentazione dovrà essere completa, di qualità ed equilibrata. Da cucciolo dovrà assumere principalmente carne per procurarsi le proteine che andranno a costituire il muscolo. La carne dovrà essere preferibilmente rossa e magra e servita in cubetti o pezzetti crudi. In alternativa anche il pesce (cotto) e le uova possono fornire le proteine necessarie. Il latte ed i suoi derivati, ricchi di calcio e proteine, vanno somministrati preferibilmente tramite formaggi magri.
Innanzitutto dobbiamo parlare di due malattie strettamente connesse con l’alimentazione: il rachitismo e l’osteoporosi giovanile. Il rachitismo è dovuto ad una carenza di vitamina D che causa un cattivo assorbimento di calcio e fosforo, e quindi le ossa si calcificano male e crescono storte. Un buon rimedio può essere somministrare un po’ di vitamina D tutti i giorni. L’osteoporosi giovanile è invece dovuta ad una carenza di calcio, che porta l’osso a demineralizzarsi ed a diventare meno rigido. Di conseguenza l’osso continua a crescere ma si deforma sotto il peso del corpo, provocando dei problemi di movimento al cane. I problemi iniziano dalle zampe per trasferirsi poi a tutta la colonna verterbrale. La causa di questa malattia è spesso l’assenza nell’alimentazione di minerali, calcio e fosforo, che vanno invece sempre somministrati nella dieta.
Il mantello non ha bisogno di cure eccessive e una spazzolata profonda una volta alla settimana è più che sufficiente. Nei periodi di muta bisogna fare attenzione che il cane non contragga la impetigine, un eczema fastidioso e doloroso per il cane, che provoca forte prurito. Gli occhi e le orecchie vanno puliti attentamente con prodotti appositi, disponibili in farmacia o dal veterinario, così come le palpebre che vanno fatte controllare periodicamente ad uno specialista. Le unghie vanno tagliate e curate senza mai farle crescere troppo. Il San Bernardo non deve essere lavato e dove è proprio necessario usate acqua tiepida e sapone di Marsiglia, ricordandovi di risciacquare attentamente il cane.
Le vaccinazioni che vanno eseguite nel San Bernardo sono quelle contro parvovirosi, cimurro, parainfluenza, rabbia e leptospirosi. Queste malattie sono molto pericolose per il cane e non esiste una cura se non la vaccinazione. Inoltre è consigliabile ogni anno fare un trattamento di sverminazione per eliminare dall’intestino del cane i vermi che talvolta si formano.
COMMENTI SULL' ARTICOLO