Salamandra alpina
La salamandra alpina, conosciuta anche come salamandra nera appartiene alla famiglia delle Salamandre e deve il suoi nome al fatto che vive esclusivamente nelle zone dell’arco alpino e in particolare lungo il versante orientale della catena montuosa. E’ l’unico anfibio europeo che non necessità dell’acqua per sopravvivere. Il corpo è completamente nero con segmenti verticali lungo il tronco. Il tronco è caratterizzato da una doppia fila di ghiandole e da una serie di protuberanze a forma di cono sulla punta. I maschi raggiungono al massimo i 13 centimetri di lunghezza, mentre le femmine raggiungono i 15 centimetri. La cloaca dei maschi è più gonfia ed evidente rispetto a quella delle femmine che, invece, risulta più piatta. Si tratta di un anfibio lento nei movimenti che trascorre la maggiorparte della sua giornata rintanato in una buca nel terreno da cui esce solo di sera o nelle giornate di pioggia.
La salamandra alpina, come suggerisce il nome vive principalmente sulle Alpi. Il suo areale inizia nelle Alpi vodesi e si estende fino alle Alpi austriache. Trova il suo habitat naturale tra i 600 e i 2300 metri di altitudine. Questa specie di salamandra predilige i pascoli e i prati alpini caratterizzati da un alto tasso di umidità. Si trova anche nei boschi umidi, nelle radure e nelle gole nei pressi di ruscelli o in prossimità di strade e sentieri. Non la si incontra facilmente, poichè, trascorre gran parte della sua vita nascosta nel sottosuolo, sotto cataste di legna, radici o fessure nelle rocce.
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La salamandra alpina è un anfibio viviparo, il che significa che le femmine partoriscono i cuccioli vivi dopo aver covato le uova nel ventre fino al momento della schiusa. Partorisce solitamente due cuccioli alla volta della misura di circa 40 millimetri. Appena nate le salamandre alpine hanno le branchie che poi spariscono dopo poche settimane dalla nascita. L’accoppiamento avviene sulla terra ferma e il maschio striscia sotto a femmina e l’afferra con le zampe per tenerla ferma, poi depone al suolo una sacca contenente il liquido seminale, detta spermatofora. La femmina ci si siede sopra e così avviene la fecondazione delle uova. La stagione degli amori coincide con la primavera inoltrata.
Le ghiandole della pelle di questa specie di salamandra producono una sostanza vischiosa altamente tossica per i potenziali predatori che per questa ragione tendono a stare alla larga. L’unico che fa eccezione è il marasso. Si tratta di una specie del tutto innocua per l’essere umano.
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