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Va detto anzitutto che il cane è un animale carnivoro a tendenza onnivora, quindi almeno la metà della sua alimentazione dovrebbe esser costituita da carne. Come per i bebè, i cuccioli hanno bisogno di almeno quattro pasti al giorno, poiché lo stomaco è più piccolo e la digestione è più rapida. A sei mesi si scende a 3 pasti al giorno, fino a 2 o 1 nell'età adulta. Per quanto riguarda l'acqua, essa dev'essere messa a disposizione giorno e notte, in quantità sufficiente. Gli alimenti per cani sono solitamente divisi per stadi di crescita (cuccioli, medi, adulti) e/o per taglie (piccole, medie, grandi); questa suddivisione li rende più specifici e maggiormente efficaci. Quando si decide di cambiare marca di tali alimenti, è sempre opportuno farlo gradualmente.
Per un'alimentazione più specifica, equilibrata ed adatta ai bisogni del nostro compagno canino, si può scegliere di preparare in casa il cibo. In questo caso, è opportuno chiedere informazioni al proprio veterinario. Cereali e legumi sono utili poiché contengono fibre che aiutano nel processo digestivo. I cani possono soffrire di allergie come gli esseri umani; è quindi opportuno, qualora vi fossero malesseri prolungati, fare visita al veterinario. Bisogna sempre prestare attenzione a sostanze come i fertilizzanti, i detergenti, i veleni per topi e ratti, i farmaci e simili, poiché particolarmente dannosi per i nostri animali domestici. Hoover FD22RP011 Freedom - Scopa Elettrica Senza Filo, Autonomia fino a 25 min, Grigio e Rosso Prezzo: in offerta su Amazon a: 119€ (Risparmi 130,9€) |
Esistono diversi tipi di cibi dannosi per i nostri amici a quattro zampe, in alcuni casi addirittura letali. Occorre quindi essere ben informati e stare bene attenti a non lasciare nulla di “pericoloso” in giro. Il più conosciuto tra questi è il cioccolato: esso contiene infatti una sostanza chimica, la teobromina, che lo stomaco canino non riesce a smaltire. Non sono necessarie grandi quantità per danneggiarli: già due grammi sono letali per i cani di piccola taglia. Ovviamente, hanno gli stessi effetti anche la polvere di cacao ed il lievito di cioccolato. Il caffè ed il tè contengono caffeina ed i sintomi da avvelenamento da questi sono molto simili a quelli di avvelenamento da cioccolato.
Gli ossi devono essere assolutamente crudi. Cotti, diventano friabili, rischiando di sbriciolarsi all'interno dello stomaco e di ledere gli organi. Gli ossi di volatili sono quelli più rischiosi. L'assunzione di noce moscata in quantità elevate può produrre danni al sistema nervoso e portare anche al decesso. Alcuni cani possono presentare un'intolleranza al lattosio, quindi alimenti come il latte sono vietati. I cibi piccanti sono dannosi, poiché i nostri compagni sono sensibili a sale, pepe ed altri tipi di spezie ed esaltatori di sapore. Anche gli alimenti con eccessi di grasso son da evitare, poiché possono produrre la pancreatite (malattia del pancreas). Lo xilitolo è un sostituto dello zucchero, frequente nell'alimentazione umana poiché presente in chewing-gum, caramelle, dentifrici, eccetera. Tuttavia, son stati confermati casi in cui quest'alimento ha provocato, ai cani che l'hanno accidentalmente ingerito, problemi al fegato, con conseguenze anche fatali, ed avvelenamento. È quindi necessario fare attenzione a non lasciarli in giro.I broccoli, in elevate quantità, possono causare irritazione intestinale. Studi recenti hanno confermato che l'uva contiene una sostanza, ancora sconosciuta, la quale può produrre insufficienza renale. L'uvetta, essendo uva più concentrata, è maggiormente pericolosa. Son stati riscontrati casi in cui una piccola quantità ingerita abbia avuto effetti disastrosi, ed altri in cui grandi quantità non ne abbiano provocati affatto. I motivi sono ancora in fase di studio, ma nel dubbio sarebbe opportuno evitare del tutto la somministrazione. I pomodori contengono una sostanza, l'atropina (presente soprattutto nelle foglie e negli steli delle piante), che può causare tremori, pupille dilatate ed aritmie cardiache. Le cipolle contengono una sostanza, il tiosolfato, che può causare l'anemia emolitica (cioè la distruzione dei globuli rossi). L'esposizione occasionale in piccole quantità non è pericolosa, mentre lo è quella prolungata ed in quantità maggiori. L'aglio e l'aglio in polvere hanno i medesimi effetti delle cipolle, tuttavia son necessarie quantità maggiori perché essi si manifestino. Le noci della Macadamia, sia crude che tostate, possono provocare tremori, debolezza, ipotermia e dolori addominali. Gli stessi effetti sono prodotti dall'assunzione di foglie di rabarbaro, sia cotte sia crude.Il luppolo è uno degli ingredienti principali nella fabbricazione della birra ed è stato riscontrato come quantità anche minime possano provocare ai nostri amici a quattro zampe l'ipotermia maligna, malattia i cui sintomi sono l'aumento della temperatura corporea, la diminuzione della pressione sanguigna e l'irregolarità del battito cardiaco. L'alcool stesso è dannoso, può arrivare a causare anche la morte. Il lievito può espandersi e produrre gas nell'apparato digerente, con possibili conseguenze di rottura dello stomaco e dell'intestino. Inoltre la lievitazione può rilasciare etanolo in quantità sufficiente a creare un avvelenamento da alcool.Frutti come le pesche, le albicocche, le ciliegie, le prugne, ecc, non sono tossici di per sé, ma contengono tutti il nocciolo e quest'ultimo è pericoloso. Esso contiene infatti dei composti del cianuro, che rischia di avvelenare il nostro cane. Gli avocadi, infine, contengono una sostanza tossica, la Persin, estremamente dannosa. Essa può causare difficoltà respiratoria, diarrea, vomito ed insufficienza cardiaca. Ancora non è stata scoperta l'esatta quantità necessaria per l'avvelenamento.I sintomi associati alle intossicazioni alimentari sono generalmente molto simili a quelli umani: vomito, diarrea, dolori addominali, eccetera.. Ad essi si possono aggiungere, in casi più gravi: spasmi, allucinazioni, insufficienze renali, epilessia, attacchi di cuore, per giungere addirittura alla morte. Nel momento in cui intuiamo un qualsiasi segno di malessere da parte del nostro cane, è bene portarlo dal veterinario per una visita. Essi non possono comunicarci, ovviamente, l'esatta natura dei loro dolori, e certe volte la “troppo precauzione” può essere decisiva per salvare i nostri amici.
Nel primo mese di vita, il cucciolo di cane si nutre esclusivamente del latte della madre. Come per gli umani, infatti, il latte materno è un alimento completo, in grado di soddisfare tutti i bisogni nutrizionali del cucciolo. Il latte che il cucciolo di cane riceve dalla madre è molto calorico, più di quello vaccino. Se la madre ha, però, dei problemi di allattamento è allora necessario intervenire con degli integratori alimentari, da somministrare solo dietro consiglio del veterinario. Lo svezzamento del cucciolo inizia tra la terza e la quarta settimana dalla nascita e, proprio come per i neonati, deve essere graduale. I cibi secchi vanno introdotti in piccoli pezzi ammorbiditi con acqua, aumentando piano piano la dimensione dei pezzi e ridotta la quantità di acqua. In questo periodo è di fondamentale importanza non eccedere con le dosi, per evitare di creare problemi di sovrappeso per il cane. Lo svezzamento si conclude generalmente dopo sette od otto settimane.
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