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La rabbia, conosciuta anche come poliencefalite virale, è causata dal morso di animali infetti. La trasmissione è quindi sempre diretta e si registra soprattutto negli animali a sangue caldo. Il virus responsabile della rabbia si trova nelle ghiandole salivari dell’animale infetto e viene trasmesso alle fibre muscolari dell’animale sano attraverso un morso o la contaminazione di una ferita con la saliva. Una volta arrivato nelle fibre muscolari il virus della rabbia si replica e si sposata nelle fibre nervose raggiungendo in breve tempo il sistema nervoso centrale. L’ultima fase di diffusione riguarda il sistema salivare dove si moltiplica nuovamente in funzione del contagio. Se non curata in tempo la rabbia porterà nell’arco di poche settimane alla paralisi e alla morte dell’animale. L’incubatore del virus è il pipistrello.
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La rabbia presenta sintomi e segni clinici facilmente individuabili che riguardano principalmente delle alterazioni nel comportamento del cane. Si registrano, infatti, repentini cambi di umore con timidezza, aggressività, irritabilità e estrema eccitabilità. A questi primi sintomi si aggiungono poi salivazione abbondante, febbre, convulsioni, mancanza di coordinazione e infine paralisi. Lo step finale è rappresentato dal decesso dell’animale. Il periodo di incubazione della malattia può variare in base all’età de cane e al punto in cui è stato morso. Più il morso è vicino alla testa più veloce sarà l’incubazione della malattia, poiché il virus viaggia lungo il sistema nervoso centrale. La rabbia si divide in tre fasi, la prima che è detta prodomica, la seconda che è quella furiosa e la terza che è detta paralitica. La prima fase dura circa 3 giorni e si possono osservare segnali come nervosismo, febbre e tentativi di isolamento da parte del cane che diventa irritabile. La pupilla comincia a dilatarsi e nella zona del morso può comparire prurito. La fase furiosa, invece, dura fino a 7 giorni e si manifesta con agitazione ed estrema irritabilità. In questa fase i cani abbaiano continuamente sono foto fobici e eccitabili. Si nota la tendenza a cercare di morsicare oggetti frutto della loro immaginazione. Appaiono disorientati e possono avere degli attacchi epilettici. L’ultima forma, quella paralitica, può durare fino a 10 giorni ed è caratterizzata dalla progressiva paralisi dei muscoli del corpo. Si nota la formazione di saliva schiumosa e l’impossibilità di deglutire a seguito della paralisi dei muscoli della gola. La morte sopraggiunge dopo poco per insufficienza respiratoria.
La rabbia viene diagnostica attraverso normali esami diagnostici come emocromo, analisi delle urine e test di immunofluorescenza. Se la diagnosi è positiva occorre ricoverare e isolare immediatamente l’animale all’interno di un recinto. In questa fase può essere trattato solo da persone esperte e competenti vista l’estrema imprevedibilità delle sue reazioni. I casi di rabbia vanno subito denunciati alle autorità competenti a causa dell’alto rischio di contagio connesso alla malattia. La malattia ha un decorso molto veloce e il cane quasi sempre muore nell’arco di pochi giorni. Attualmente non esistono cure efficaci per la rabbia e l’unica soluzione possibile è la prevenzione. La profilassi in questo caso prevede la vaccinazione dell’animale domestico a partire dalla 12esima settimana, più eventuali richiami. Il vaccino deve essere sempre effettuato su soggetti sani.
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