Il cimurro è causato da un morbillivirus che si trasmette per via aerea o tramite i fluidi corporei ed è altamente contagioso, specie in ambienti dove i cani tendono a vivere a stretto contatto come ad esempio i canili o le cucciolate. Non si tratta di un virus molto resistente nell’ambiente esterno e per inattivarlo basta sottoporlo ad una temperatura di 50 gradi per 30 minuti. Più resistente alle base temperature, riesce a resistere anche un mese al di sotto dei 0 gradi, mentre, a temperatura ambiente non resiste più di 3 ore. Il virus del cimurro, inoltre, è molto sensibile a disinfettanti comuni come la formalina o l’ammonio quaternario. Una volta entrato nell’organismo, il virus attacca subito l’apparato respiratorio, le tonsille, i linfonodi e i bronchi. Dopo due giorni arriva al tessuto linfatico e da qui, nel giro di 4 giorni, attacca la milza, i linfonodi, l’intestino e il fegato. Dopo una settimana il virus attacca il sistema nervoso arrivando allo stadio finale della malattia. Se il virus arriva ad attaccare il sistema nervoso, diventa impossibile curarlo e il cane è destinato a morire. E’ importantissimo, quindi, portare il cane dal veterinario non appena si notano i primi possibili sintomi di un’infezione da cimurro in corso.
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I sintomi del cimurro sono molto caratteristici e dipendono dal grado di gravità dell’infezione in corso e dall’età dell’animale. Si può presentare sotto diverse forme, più o meno gravi. Le principali forme di cimurro sono: la forma iperacuta, la forma acuta e la forma cutanea. La prima forma colpisce i cuccioli con meno di tre mesi di vita e presenta sintomi quali inappetenza, tosse, scolo nasale, diarrea emorragica e tremori. Negli adulti questa forma presenta anche febbre e convulsioni. La morte sopraggiunge entro pochi giorni. La forma acuta, invece, colpisce i soggetti con più di sei mesi e gli adulti. I sintomi anche in questo caso sono inappetenza, scolo nasale, congiuntivite, tosse e febbre alta. Con il progredire della malattia, insorgono poi problemi al sistema nervoso con convulsioni e paralisi. Nella forma cutanea l’infezione prevede la presenza di desquamazione cutanea con eventuale complicanze dovute ad un’infezione batterica e naso secco. Ci sono poi una serie di sintomi più o meno comuni a tutte le forme che sono il muco giallastro, la rinite, la polmonite, le convulsioni, la paralisi, la mioclonia e le contrazioni involontarie dei muscoli dell’addome. Sintomi meno frequenti, ma comunque registrabili, sono le infezioni secondarie come la salmonellosi, la toxoplasmosi e la neospora.
La diagnosi del cimurro viene fatta attraverso l’analisi dei sintomi e tramite dei test del sangue che, però, non sono sempre attendibili al 100 per cento. Le terapie per la cura del cimurro sono volte ad aiutare il cane a far fronte all’evoluzione del virus e bloccare eventuali infezioni secondarie. Le terapie per la cura del cimurro prevedono la somministrazione di farmaci a base di antibiotici per proteggere l’animale dalle infezioni, di vitamine A,B,C per integrare quelle perse con la diarrea, di antiemetici e antidiarroici per contrastare la diarrea emorragica e di farmaci anticonvulsivanti per bloccare le crisi neurologiche. Se il virus attacca il sistema nervoso, purtroppo per l’animale non c’è più nulla da fare, ragion per cui è fondamentale la prevenzione. L’unico modo sicuro per scongiurare il rischio di infezione da cimurro è il vaccino. Il vaccino va fatto nei primi mesi di vita e poi richiamato ogni anno, poiché non garantisce copertura per tutta la vita. Se presa in tempo la malattia può essere sconfitta e il cane presenta buone possibilità di guarigione. E’ fondamentale quindi portare subito il cane dal veterinario se si notano sintomi come scolo nasale, tosse o presenza di pustole sugli arti. Tali sintomi sono le prime avvisaglie di una possibile infezione.
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