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La Cesena è un uccello del nord che predilige i climi freddi e la tundra e per questo si può trovar principalmente nelle regioni dell’ Europa nord-orientale, in Asia Minore e in qualche caso anche sulle Alpi italiane. In inverno tende a svernare nelle regioni meridionali, nell'Africa mediterranea e in particolare in Turchia, in Iran e nel Golfo Persico. Negli ultimi anni la Cesena ha ampliato il suo areale di produzione spingendosi anche in alcune regioni italiane come il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta e la Lombardia. In generale il suo areale comprende la Francia, i Paesi Bassi, la Norvegia, la Danimarca, la Siberia orientale e centrale, le Alpi, i Carpazi e la Transilvania. In Italia è di passo nei mesi autunnali (ottobre – dicembre) e svernante tra febbraio e marzo. Si possono trovare anche piccole colonie che nidificano nelle regioni a ridosso dell’arco alpino. Il suo habitat naturale è costituito da pianure rade e con pochi alberi situate ai margini di aree boscose dove riesce a procurarsi da mangiare con facilità. Nel periodo della riproduzione predilige i boschi di conifere come abeti e larici, ma non disdegna i frutteti e i boschi di latifoglie situati ad una quota più bassa. Il sottobosco viene frequentato solo se ricco di cespugli di bacche e nelle vicinanze di paludi e fossati. In montagna può nidificare fino a due mila metri di altezza dal livello del mare. Si tratta di un uccello gregario che tende a formare grossi stormi insieme con altri turdidi con cui si sposta durante il periodo delle migrazioni. Vive in nutrite colonie anche durante il periodo dell’accoppiamento e della riproduzione.
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La stagione degli amori per la Cesena coincide con la primavera inoltrata. La riproduzione avviene tra la prima decade di Aprile e l’ultima di Luglio quando i ghiacci sono ormai completamente sciolti e la temperatura comincia ad aumentare. In questo periodo la femmina costruisce il nido in foreste di conifere, in boschi misti o all'interno di frutteti. Il nido della Cesena è a forma di coppa e viene costruito utilizzano del fango come collante, del muschio e de ramoscelli raccolti e intrecciati tra di loro. I nidi sono collocati sui rami bassi degli alberi e in genere lo stesso albero viene utilizzato da più esemplari per la sistemazione del nido. La riproduzione e la costruzione del nido avviene in maniera sincronizzata con le femmine che emettono continui richiami e i nidi vengono costruiti su alberi adiacenti. Nella tundra artica il nido viene posizionato anche al suolo, alla base dei tronchi. L’accoppiamento vero e proprio viene preceduto da un complesso rituale corteggiamento in cui il maschio insegue la femmina e si produce in combattimenti con gli altri maschi per la conquista della compagna. La parata nuziale consiste in una serie di saltelli del maschio intorno alla femmina che, nel frattempo rimane immobile con il corpo orizzontale, la coda abbassata e le ali semiaperte assumendo la tipica posizione di sottomissione al maschio. La femmina depone dalle cinque alle sei uova, azzurrine con macchie rossastre. La cova è affidata esclusivamente alla femmina e dura circa due settimane. Trascorso il periodo di gestazione, i piccoli vengono alla luce nudi e ciechi. Resteranno nel nido per circa due settimane e saranno nutriti da entrambi i genitori che li imboccheranno continuamente per tutto il giorno con insetti e piccole bacche. Diventeranno completamente autonomi solo dopo circa un mese di vita. Portata a termine una nidiata la femmina è subito pronta ad accoppiarsi nuovamente per una seconda deposizione. In alcuni casi, quando una nidiata non va a buon fine, si può assistere anche ad una terza deposizione. Le cure parentali sono affidate ad entrambi i genitori che si occupano di nutrire e proteggere la prole da eventuali minacce e predatori.
L’alimentazione della Cesena è basata principalmente sul consumo di insetti e di frutta. Questo piccolo uccello si nutre soprattutto di insetti e invertebrati che vengono catturati con il becco appuntito scavando nel terreno. La Cesena è molto ghiotta di frutta fresca e di bacche che mangia direttamente dall'albero. Nei periodi primaverile ed estivo la sua dieta è composta principalmente da molluschi, vermi, lumache, lombrichi e insetti, mentre, in autunno e in inverno è basata essenzialmente su frutta e bacche come sorbi, mele, cachi e sambuchi. E’ un uccello arboricolo quindi predilige tutti i tipi di bacche da quelle di ginepro che sono le sue preferite e che conferiscono alle sue carni un profumo ed un aroma molto caratteristico, a quelle di vischio e di biancospino. Per quanto concerne le abitudini, si tratta di un uccello gregario che passa gran parte della sua vita in nutrite colonie che abitano boschi montani, frutteti e boschi di latifoglie. Nel periodo delle migrazioni la Cesena tende a formare degli stormi, insieme agli altri turdidi, che possono arrivare a raggiungere anche i 100- 200 esemplari. Gli stormi si spostano tutti insieme alla ricerca di cibo nei campi, nei frutteti, in collina e anche nei parchi urbani ricchi di siepi e cespugli. La Cesena è una specie che migra alla ricerca di cibo. E’ un uccello dal carattere fiducioso e poco diffidente, quindi, non si nasconde mai e tende ad essere molto rumoroso anche durante la stagione della riproduzione. In inverno tende ad essere più riservato e a nascondersi maggiormente. Il volo è alto e un po’ ondulato, mentre, al suolo assume un portamento dritto e si muove saltellando con eleganza. La Cesena rispetto agli altri turdidi ha delle abitudini un po’ differenti, in primis preferisce le zone di aperta campagna a quelle più coperte e poi tende a posarsi sulle cime degli alberi preferendo quelli spogli. Quando lo stormo è impegnato nella ricerca del cibo, ci sono sempre alcuni soggetti che restano di “vedetta”, pronti a dare l’allarme in caso di pericolo come quando ad esempio viene avvistata la presenza di un predatore.
La Cesena è tra gli uccelli per cui è ammessa la caccia e il prelievo in natura per essere poi utilizzata come richiamo vivo. La sua carne dal delicato profumo di ginepro è molto apprezzata e quindi la Cesena rappresenta uno dei tordi maggiormente ricercato dai cacciatori. Sia la caccia che la cattura naturalmente sono regolati e disciplinati dalla legge sulla caccia. Questa specie di uccello viene anche allevata con successo e riprodotta in cattività arrivando anche a fare tre covate l’anno. La caccia e la cattura per scopi amatoriali o venatori rappresentano uno delle cause principali di rischio per la sopravvivenza della specie che è minacciata anche dal disboscamento e dall’inquinamento. Gli habitat naturali della Cesena, infatti, stanno diminuendo gradualmente con notevoli problemi sia per la nidificazione, sia per la sopravvivenza degli esemplari adulti. La specie ha risentito molto anche dei cambiamenti delle tecniche di coltivazione del melo che prevedono colture sotto telo e complessi sistemi antigrandine che impediscono agli uccelli di cibarsene. Questo ha portato alla scomparsi della Cesena dalle grandi piantagioni di mele del nord dell’Italia, dove in autunno arrivava in grossi stormi. Attualmente, comunque, questa specie fa registrare un trend demografico positivo e quindi non è inclusa tra le specie aviarie protette. In Italia la Cesena non è stata inserita nella ‘Lista Rossa Nazionale’, ovvero, quella lista in cui sono elencate tutte le specie protette e quindi non cacciabili, ma è stata inclusa nell’Allegato II della Direttiva Uccelli, che consente la caccia di determinate specie solo se l’attività venatoria è condotta in maniera legale e non mette a rischio la sopravvivenza della specie nel paese. In realtà oggi la maggiore minaccia per la sopravvivenza della Cesena è costituita proprio dalla spregiudicatezza di alcuni cacciatori che utilizzano esemplari come richiami vivi. Il modo con cui vengono detenuti questi esemplari causa infezioni e malattie che poi si diffondono anche agli altri soggetti sani presenti in natura. L’uomo minaccia la sopravvivenza della specie anche saccheggiando illegalmente i nidi e portando via i pulcini per poi allevarli come uccelli da richiamo per scopi venatori.
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