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L’assiolo è una specie caratteristica delle regioni che si affacciano sul Mar Mediterraneo. Lo si trova principalmente in Spagna, Croazia, Turchia, Francia e Italia. In Africa è tipico delle regioni settentrionali ad eccezione della Libia e dell’Egitto. La sua presenza si è diradata nelle regioni dell’Europa centrale, come la Svizzero o l’Austria, dove un tempo era molto diffuso. Nei periodi di cova si possono avvistare anche in Germania. Il suo habitat naturale è costituito da ambienti aperti e poveri di vegetazione come gli uliveti, le pinete, le radure di frassini, i boschi e le campagne alberate. Si possono trovare anche nei boschi di castagno e nei parchi pubblici cittadini. Non teme la presenza dell’uomo e quindi non è raro incontrarli anche nei cimiteri o in qualche parcheggio. Non ama gli spazi chiusi e caratterizzati da fitta vegetazione. Si tratta di una specie migratrice e nei mesi invernali tende a svernare nelle savane africane. Trascorre gran parte della sua giornata sui rami degli alberi.
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Gli assioli sono una specie monogoma, il che significa che le coppie si formano in primavera e restano insieme per tutto il periodo della riproduzione. La maturità sessuale viene raggiunta a dieci mesi. La stagione degli amori va da maggio a giugno. I nidi vengono costruiti nelle caverne, nei buchi degli alberi o in qualche edificio abbandonato. In alcuni casi possono usare anche i nidi abbandonati da altre specie come le gru e le gazze. La femmina in media depone dalle tre alle cinque uova che vengono covate per circa quattro settimane. I piccoli restano nel nido per ventuno giorni e sono nutriti e protetti da entrambi i genitori. Procurare il cibo per i piccoli è compito del maschio, mentre, la femmina li accudisce. Continuano a essere nutriti e accuditi dai genitori ancora per un mese e poi abbandonano definitivamente il nido. I piccoli tendono a riposare stretti gli uni agli altri sullo stesso ramo, vicino al tronco.
L’assiolo è un uccello insettivoro. La sua dieta si basa principalmente su insetti quali cicale, cavallette e maggiolini, ma, non disdegna anche invertebrati e molluschi come vermi e lombrichi. Se necessario caccia anche altri uccelli, topi e rospi. La tecnica di caccia è molto particolare: l’assiolo adocchia la preda dall’alto, l’afferra e poi la sbatte al suolo più volte. Gli uccelli, invece, vengono catturati con la tecnica del magnetismo degli occhi. L’assiolo fissa insistentemente gli uccelli inducendoli ad avvicinarsi, proprio come fanno le civette e i gufi con le allodole. Si tratta di una specie crepuscolare e solitaria. L'assiolo è attivo soprattutto di notte, con due fasi di attività distinte. La prima va dal tramonto alla mezzanotte e la seconda fino alle due di notte, quando poi viene attivata la fase di pausa che dura fino al tramonto del giorno successivo. All'alba l’assiolo fa ritorno al rifugio e vi trascorre tutta la giornata. E’ una specie solitaria che tende a vivere da sola o al massimo a formare dei piccoli gruppi. Il suo volo di perlustrazione è silenzioso. In caso di pericolo gli assioli tendono a immobilizzarsi per mimetizzarsi con la vegetazione e con le cortecce degli alberi. Attendono l’avvicinarsi del nemico e poi spiccano il volo. Se non ha a disposizione delle vie di fuga, allora diventa aggressivo e comincia a soffiare, a battere il becco e a sgranare gli occhi, preludio quasi sempre di un attacco a colpi di becco e artigli. Non si tratta di una specie a rischio sopravvivenza, ma, negli ultimi decenni è stata registrata una diminuzione della popolazione nelle regioni europee dovuta principalmente alla progressiva riduzione degli habitat naturali.
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