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La tortora è un uccello molto comune nelle città e negli agglomerati urbani. Come tutti i columbidi si può trovare ovunque in Europa, Asia e Africa. In Itali vive e nidifica in tutte le regioni ad esclusione della fascia alpina e di alcune aree della Puglia. In autunno tende a migrare nei paesi più caldi come l’Africa Mediterranea e il Sahara, dove trascorre i mesi invernali per poi tornare a nord in primavera. Il suo habitat naturale è rappresentato da aree coltivate, zone rurali, campi e frutteti. In generale preferisce zone caratterizzate dalla presenza di grandi alberi dove poter nidificare come boschetti e parchi pubblici. Si può trovare anche nelle periferie delle città ricche di aree verdi, su terrazze e balconi di abitazioni dove, se non viene disturbata, può anche nidificare. Di solito non si spinge al di sopra dei mille metri di altitudine, ma, predilige le zone pianeggianti.
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La stagione degli amori per la tortora coincide con l’arrivo della primavera. Si tratta di una specie monogama, quindi, le coppie una volta formatesi, restano insieme per sempre. Le cure parentali sono affidate a entrambi i genitori. La riproduzione si ha tra marzo e settembre. In questo periodo la femmina riesce a portare a termine due covate annuali. L’accoppiamento vero e proprio si verifica tra i mesi di maggio e giugno, quando gli stormi migranti hanno terminato il loro viaggio di ritorno dai paesi africani . L’accoppiamento è preceduto da un rituale di corteggiamento tipico della specie. In questa fase i maschi compiono la cosiddetta parata nuziale che consiste nell’esibirsi in brevi voli tra un ramo e l’altro o sul terreno, mentre, tubano con insistenza. La preparazione del nido è affidata a entrambi i genitori. Viene costruito tra i rami degli alberi o in cima ad alti cespugli utilizzando ramoscelli, radici e fili di erba intrecciati tra loro. Ha una forma piatta e un aspetto molto rudimentale. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone due sole uova a un giorno e mezzo di distanza l’una dall’altra. Le uova hanno il guscio bianco e semi lucido. La cova spetta a entrambi i genitori che covano a turno per due settimane. Quando vengono alla luce, i pulcini sono ciechi e nudi. Vengono alimentati da entrambi i genitori con il ‘latte di piccione’, una secrezione prodotta da una ghiandola presente nel gozzo. I piccoli lasciano il nido dopo circa tre settimane.
Le tortore sono uccelli granivori come gran parte dei colombi. La loro dieta è, quindi, costituita principalmente da grano, miglio, frumento, ravizzone, semi di finocchi, grano saraceno e semi di ravanello. All’occorrenza si nutre anche di insetti e piccoli molluschi come vermi, bruchi, tarme della farina e lombrichi. Si procura da mangiare direttamente dai rami o ispezionando il terreno e raccogliendo chicchi, semi e insetti direttamente con il becco. Grazie alle zampe robuste riesce a spostarsi agevolmente sia sul terreno sia da un ramo all’altro. Tipico della specie è il modo di bere con il becco completamente immerso nell’acqua. L’acqua viene ingerita grazie a profonde ispirazioni. La tortora non familiarizza molto con l’essere umano e tende a vivere nelle periferie e nelle aree ai margini della città, caratterizzate da una minore presenza umana. E’ una specie molto adattabile e poco esigente che, negli ultimi decenni, si è adattata agli habitat più diversi, anche se frequenta prevalentemente aree coltivate a cereali e boschetti caratterizzati dalla presenza di specchi d’acqua. La tortora è un uccello solitario e diffidente e tende a vivere isolato o in piccoli gruppi. Solo nel periodo delle migrazioni forma grossi stormi che si muovono rumorosamente verso la destinazione finale. Il volo è rapido e cadenzato.
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