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Il merlo è un passeriforme tipicamente europeo. Si trova praticamente in tutte le nazioni ad esclusione della Scandinavia settentrionale dove il clima è eccessivamente rigido. In Italia, dopo il passero, è l’uccello più diffuso, e si trova in tutte le regioni, eccetto che in alcune zone della Puglia. Si contano circa cinque milioni di coppie nidificanti. In Europa, invece, le coppie nidificanti sono circa settantuno milioni. Lo si trova anche in Asia, Africa e nelle isole Canarie e Azzorre. E’ un uccello migratore e durante l’inverno sverna nei paesi più caldi del bacino del Mediterraneo. Gli esemplari che vivono nei territori della fascia temperata tendono, invece, a essere stanziali tutto l’anno. Non sono rari i casi di migrazione parziale, con una parte dei membri di un gruppo che restano stanziali e un’altra che, invece, migra verso lidi più caldi. Nidifica in tutta Europa ad eccezione delle regioni più settentrionali. Il suo habitat naturale è costituito da boschi caratterizzati da terreno umido e fitto sottobosco, ma, trattandosi di un uccello molto adattabile riesce a stabilirsi anche in ambienti diversi come frutteti, vigneti, parchi e giardini urbani a stretto contatto con l’uomo, brughiere e anche scogliere. Il suo ambiente naturale spazia dal livello del mare alle vette montuose. Grazie alla sua spiccata adattabilità, negli ultimi anni è stato introdotto anche in Australia. L’unico limite oltre il quale non riesce a sopravvivere è quello altitudinale. La specie non riesce a nidificare ad altitudini troppo elevate prive di vegetazione arborea.
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La stagione degli amori per i merli coincide con l’arrivo della primavera e continua fino al mese di luglio. La costruzione del nido è affidata alla femmina che può posizionarlo tra i rami degli alberi, su qualche cespuglio di edera o in casi estremi anche in buche presenti nel terreno. In alcuni casi il maschio collabora portando il materiale per la costruzione. Il nido è a forma di coppa ed è costruito utilizzando fili di erba e ramoscelli leggeri, impastati con il fango. E’ foderato con muschio e piume per renderlo più confortevole. In genere si hanno tre deposizioni l’anno, nel corso delle quali la femmina depone dalle 4 alle 6 uova. Le uova di merlo si riconoscono per il colore azzurro e per la presenza di puntini grigi sul guscio. La cova dura circa due settimane ed è affidata, anche questa, alla femmina. Il maschio collabora molto raramente. I maschi, infatti, restano di guardia in una posizione elevata rispetto al nido, avvertendo la femmina dell’arrivo di eventuali predatori e attirandoli su di sé emettendo il suo caratteristico fischio. Al fischio d’allarme la femmina si accovaccia sul nido nascondendo completamente le uova o i piccoli con il corpo. Il maschio canta anche per avvertire gli altri esemplari della sua specie che quello è il suo territorio. Non è raro, infatti, che durante il periodo della riproduzione i maschi combattano tra loro per imporre il predominio sul territorio.
Per ogni nidiata viene costruito un nido diverso. I merli, infatti, non usano mai lo stesso nido per più di una nidiata. I tre nidi vengono costruiti ad altezze differenti, con il primo che solitamente viene realizzato a poca distanza dal suolo, in un cespuglio, in mezzo ad una catasta di legno o sotto ad un muretto. Il secondo viene posizionato sui rami bassi degli alberi e il terzo sui rami più alti. Alla base di questo comportamento ci sono ragioni di tipo ambientale. Quando la femmina inizia a costruire il primo nido, nel mese di marzo, la vegetazione è ancora spoglia e quindi non consentirebbe di nasconderlo da eventuali predatori. I merli tendono a formare delle coppie stabili e a vivere isolati, formando degli stormi solo durante il periodo delle migrazioni. I piccoli escono dal nido dopo circa due settimane, ma non sono ancora in grado di volare. In questa fase vivono al suolo, nascosti nei cespugli e sono accuditi dal padre, mentre, la madre prepara il nuovo nido per la nidiata successiva. Saranno assistiti dal padre per altre due settimane. In questa fase iniziano anche a fare le prime prove di volo. Appena nati, i merli sono ciechi e nudi. Il piumino grigio comincerà a crescere dopo pochi giorni. Per le prime due settimane restano nel nido e vengono alimentati dai genitori con insetti e lombrichi. Gli imbecchi avvengono con una frequenza di 15-20 minuti. A dieci giorni aprono gli occhi e cominciano a crescere le prime piume sulle ali e sulla coda. In questa fase sono spesso vittime di predatori.
Il merlo è un passeriforme onnivoro. La sua dieta è composta principalmente di insetti, coleotteri, ragni, bruchi, lepidotteri e piccoli molluschi. Si nutre anche di frutta e bacche, beccandole direttamente dai rami. I suoi frutti preferiti sono le ciliegie, le fragole, i mirtilli, i fichi, le mele e i ribes. Caratteristica del merlo è il suo canto, costituito da un fischio molto pulito e flautato. Il verso del merlo è simile a un “tciu tciu tciu” che diventa “cie ciecie” quando è irritato. Quando ha paura, il fischio diventa acuto e stridente. I merli imparano subito qualsiasi melodia e tendono, poi, a ripeterla continuamente. Non è raro che riproducano anche il canto di altri uccelli. Quando cantano i merli, tendono ad appollaiarsi in cima agli alberi. Si tratta di uccelli vivaci e molto attenti. Tendono a formare coppie stabili e a vivere isolati eccetto che durante il periodo delle migrazioni, quando si spostano in gruppo. Le migrazioni avvengono durante la notte e interessano principalmente le popolazioni che risiedono nelle regioni più settentrionali e che tendono a spostarsi verso sud-ovest. I picchi di migrazione si hanno a ottobre e marzo. Quando si muove a terra, il merlo, tende a correre e a saltellare rapidamente. La coda è aperta e le ali sono chiuse. Il volo del merlo è basso e breve e leggermente ondulato. Quando è eccitato sbatte velocemente le ali. Se spaventato, si mette subito al riparo nascondendosi tra i cespugli. Se non si sente minacciato, è molto fiducioso e spesso si avvicina alle case per trovare da mangiare e utilizzare le mangiatoie poste sui balconi e i davanzali. Non è raro che nidifichi in qualche cortile o giardino privato. In primavera, quando inizia la stagione degli amori, i maschi tendono a corteggiare le femmine insistentemente. Gli esemplari più giovani cantano con trasporto con le ali distese e il piumaggio arruffato. La parata nuziale prevede anche che il maschio compia brevi voli intorno alla femmina. Gli esemplari più anziani, invece, sono meno poetici e tendono a ridurre al minimo il corteggiamento.
Il merlo appartiene a una specie protetta e in Italia sono severamente vietate la cattura in natura e la vendita e detenzione di soggetti non anellati. E’ protetto dalla convenzione di Berna e la sua sopravvivenza è minacciata prevalentemente dalla distruzione dei suoi habitat naturali. E’ possibile allevare solo esemplari nati in cattività, quindi, quando si acquista un merlo, bisogna accertarsi che sia in possesso dei documenti che ne certifichino la nascita in cattività. Se si trova un merlo ferito o in difficoltà bisogna subito portarlo in un centro di recupero per la fauna selvatica. Se si vuole allevare un merlo in cattività, occorre come prima cosa procurarsi una gabbia grande e spaziosa a sufficienza per poter ospitare l’esemplare adeguatamente. All’interno della gabbia bisogna poi prevedere una vaschetta con dell’acqua pulita per il bagno quotidiano, una mangiatoia per il cibo e un beverino per l’acqua. I merli solitamente si adattano bene alla vita in gabbia e arrivano a vivere anche venti anni. L’alimentazione in cattività deve essere costituita da frutta e verdura fresca e qualche insetto come le tarme della farina. Nei negozi specializzati nella vendita di mangimi per animali, si possono acquistare pastoni per insettivori già pronti. Si possono somministrare anche del riso, della polenta, del pane e qualche biscotto sminuzzato. Le verdure, ma, anche i legumi come i piselli, le fave e le bacche devono essere somministrate ben sciacquate e sminuzzate. Per quanto riguarda la riproduzione in cattività è necessaria una voliera molto spaziosa. Nel periodo della riproduzione bisogna fornire alla femmina il materiale adatto per la preparazione del nido e garantirgli un’alimentazione più abbondante e ricca di calcio e proteine. Mai mettere più coppie nella stessa gabbia perché si potrebbero verificare lotte tra i maschi che diventano molto aggressivi nel periodo degli accoppiamenti.
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