Le oche selvatiche si sono adattate nei secoli a vivere in ambienti ed habitat diversi. In generale vivono soprattutto in Europa, in Asia e in America Settentrionale. Essendo una specie migratrice tendono a nidificare al nord e dirigersi a sud per svernare. Il loro habitat naturale comunque è costituito da ambienti umidi caratterizzati dalla presenza di uno specchio d’acqua o di uno stagno e di una fitta vegetazione. Preferiscono i climi temperati e quando la temperatura diventa troppo rigida tendono a migrare al sud. Da qualche decennio hanno smesso di nidificare in Europa a causa dell’eccessiva urbanizzazione delle campagne che ha progressivamente distrutto il loro habitat naturale. Attualmente nidificano in Islanda, Gran Bretagna, Scandinavia, Europa centrale, Russia e Cina settentrionale. Svernano, invece, nelle zone costiere dell’Europa, nella parte meridionale dell’Asia, dall’India fino al sud della Cina.
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La stagione degli amori per le oche selvatiche inizia a gennaio con le prime deposizioni a febbraio e marzo. Raggiungono la maturità sessuale intorno al terzo anno di vita. L’accoppiamento avviene in acqua, ma, i nidi vengono costruiti sulla terra ferma in un posto asciutto, ben nascosto tra i cespugli per evitare incursioni di eventuali predatori. La preparazione del nido spetta alla femmina che lo imbottisce con le sue piume per proteggere le uova e tenerle al caldo. Dopo l’accoppiamento trascorrono alcuni giorni prima che la femmina deponga le uova. In generale vengono deposte dalle quattro alle sei uova per ogni covata. Si possono avere al massimo tre covate l’anno. La cova dura in media trenta giorni e viene effettuata a turno da entrambi i genitori con il maschio che collabora proteggendo il nido e procurando da mangiare alla madre. I piccoli una volta nati restano con i genitori fino all’inverno successivo. Imparano a volare già dopo un mese. Per uscire dal nido i paperi impiegano circa cinque giorni. Le oche selvatiche sono animali monogami e una volta scelto un compagno tendono a restarci insieme per tutta la vita. I casi di ‘divorzio’ tra le anatre sono estremamente rari.
Le oche vengono addomesticate fin dalla notte dei tempi. Le prime testimonianze di un’oca domestica risalgono, infatti, all’antico Egitto. Le oche devono essere allevate sempre in gruppi che devono essere composti da un quarto di maschi e tre quarti di femmine al fine di favorire l'accoppiamento e la riproduzione. In generale bisogna sempre prevedere un maschio ogni tre femmine per essere sicuri che l'accoppiamento vada a buon fine. In generale le oche sono animali molto semplici da allevare poiché hanno bisogno di pochissime cure e in cambio sono molto redditizi. Se si decide di allevare delle oche bisogna allestire un’area di pascolo di circa 150 metri quadrati con al centro una casetta di circa 4 metri in cui potersi riparare la notte. Quando si acquistano i paperi per l’allevamento, bisogna comprare solo quelli più grandi di due mesi poiché quelli più giovani hanno ancora bisogno della madre e quindi ci sono poche possibilità che riescano a sopravvivere. Le oche vivono in media dieci anni. Le oche selvatiche non producono un grande numero di uova e vengono allevate principalmente per la carne o per la produzione di fois gras. In questo caso non vengono allevate in pascoli all’aperto, ma, in parchetti dove vengono poste all’ingrasso. La loro alimentazione è composta da erba, mais da foraggio, radici e mangimi. Le oche vengono allevate, oltre che per scopi alimentari, anche per le loro piume e per le pelli conciate. Con le piume vengono confezionati piumoni per il letto, cuscini, giubbotti.
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