Canarino

Caratteristiche

Il canarino, nome scientifico Serinus canaria, è un piccolo uccello da canto appartenente alla famiglia dei Fringillidi. I canarini selvatici misura all’incirca dodici centimetri di lunghezza con un’apertura alare di circa venti centimetri. Arrivano a pesare al massimo 20 grammi. Sono caratterizzati da un piumaggio molto appariscente. Gli esemplari selvatici maschi sono gialloverdi con striature scure sul dorso mentre le femmine presentano gli stessi colori ma con toni più sbiaditi con la testa di colore grigio scuro. Nel tempo gli allevatori hanno selezionato centinaia di varietà diverse di canarini dal piumaggio dei colori più svariati. I canarini vengono divisi in tre gruppi principali in base al canto e al tipo di piumaggio: canarini da canto, canarini di colore e canarini di forma e posizione. Gli allevatori hanno selezionato una serie di ibridi, tra cui quelli tra i cardellini e i canarini che sono detti incardellati. Dall’ibridazione con il cardinalino del Venezuela è stato possibile, poi, trasferire il gene di colore rosso anche ai canarini. Le ibridazioni più comuni, oltre a quelle con il cardellino sono quelle di verdone e di verzellino.
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Habitat

e distribuzione

canarino Il canario è originario delle Isole Canarie da cui deriva appunto il nome di canarino. Allo stato selvatico lo si può trovare a Madera, dove sono state censite cinquemila coppie, nelle Azzorre dove vivono 50 mila coppie e infine nelle Canarie dove le coppie sono 90mila. L’habitat naturale dei canarini è costituito da aree di sottobosco e frutteti, dove nidifica tra i cespugli degli alberi a volte anche in nidi a cassetta già costruiti. Si possono trovare anche nei parchi pubblici e nei giardini. Non amano la confusione quindi è essenziale che la zona sia tranquilla altrimenti difficilmente ci si fermeranno.

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Riproduzione

I canarini sono monogami e una volta che hanno scelto una compagna, rimangono insieme per sempre e si dividono i compiti della cova e del mantenimento della prole. I canarini raggiungono la maturità sessuale ad un anno. Si tratta di una specie ovipara con la femmina che depone dalle 3 alle 5 uova, anche tre volte l’anno. Le uova una volta deposte vengono covate per circa due settimane. Quando la femmina è pronta per l’accoppiamento, emette dei richiami per il maschio. Il maschio, invece, nel periodo degli amori comincia a cantare. La stagione degli amori solitamente va da aprile a giugno. L’accoppiamento vero e proprio dura circa due secondi, con il maschio che monta la femmina spingendo la sua cloaca verso quella della compagna. L’attività della cova è affidata alla femmina che lascia il nido solo per bere e per fare i propri bisogni. Il maschio ha il compito di alimentare la compagna. I piccoli appena nati sono privi di pelo e hanno gli occhi chiusi. Saranno alimentati dai genitori per circa un mese. Intorno alla seconda settimana inizieranno a sviluppare le penne e a venti giorni di vita faranno il battesimo del volo. In cattività i canarini devono poter disporre dei nidi e del materiale adeguato per imbottirli. Possono andare bene dei cestini di vimini a forma di coppa. Come materiali per l’imbottitura del nido si consigliano piccoli fili di cotone, erba secca, paglia, fili di cocco o agave. Una volta completato il nido, la femmina deporrà il primo uovo. Ne deporrà una al giorno. Nel periodo degli amori bisogna aumentare il cibo somministrato alla femmina e creare le condizioni climatiche e ambientali ideali per favorire l’accoppiamento. In questo caso la temperatura non deve scendere al di sotto dei 15 gradi centigradi con un umidità pari al 60-80%. L’umidità è fondamentale per la schiusa delle uova. Importante è anche il numero di ore di luce che deve essere almeno di quindici.


Allevamento

I canarini sono stati addomesticati e trasformati in animali da compagnia da tempi antichissimi. In casa i canarini vengono tenuti dentro gabbie e voliere per evitare che fuggano via. Una gabbia può ospitare una coppia o più canarini. Sono consigliate gabbie rettangolari sviluppate in lunghezza più che in altezza che consentono al volatile anche la possibilità di fare piccoli voli e tenersi in allenamento. Le misure della gabbia devono essere adeguate al numero di animali ospitati. Una gabbia standard misura 120 cm. di lunghezza, 30 di altezza e 30 di larghezza. La gabbia deve esse posizionata in alto per dare ai canarini un maggior senso di sicurezza, poiché in natura nidificano sui rami alti degli alberi. Bisogna scegliere un posto tranquillo lontano da rumori molesti, elettrodomestici e fuori dalla portata di altri animali domestici o di bambini. La gabbia deve essere messa in un posto luminoso ma lontano dalla luce diretta del sole poiché un innalzamento eccessivo della temperatura potrebbe causare la morte dell’uccellino. Tra le stanze da evitare ci sono la cucina e i garage poiché molti dei vapori e dei fumi in esse presenti sono nocivi per i canarini che hanno un apparato respiratorio molto sensibile. La sera ricordarsi di coprire la gabbia con un panno nero perché i canarini devono poter dormire un numero adeguato di ore. Tra gli arredi essenziali della gabbia ci sono i posatoi a cui va prestata molta attenzione. I posatoi devono essere del diametro giusto per evitare che le dita delle zampe possano circondarlo completamente. Sarebbe opportuno che i vari posatoi avessero diametri di versi in modo da mantenere in buon esercizio le zampe e impedire che il peso dell’animale ricada sempre sullo stesso punto. I posatoi devono essere sempre puliti per evitare infezioni. Nella gabbia, inoltre, deve sempre essere disponibile una vaschetta con dell’acqua pulita per il bagno. I canarini sono uccelli molto puliti e amano lavarsi tutti i giorni. L’acqua deve essere cambiata una volta al giorno. Ultimo accessori indispensabile nella gabbia, oltre ai recipienti per il cibo e per l’acqua è la zanzariera. Le zanzare, infatti, sono una grave minaccia per i canarini perché le loro punture oltre causare ferite alla pelle, possono trasmettere il virus del vaiolo. Per questo la sera la gabbia va protetta con una zanzariera o con un velo. La gabbia che ospita un canarino con tutti i suoi accessori deve essere lavata ogni giorno. Per facilitare le pulizie si può mettere una griglia sul fondo della gabbia per evitare che il canarino entri in contatto con le sue feci o con pezzi di cibo caduti. Sul fondo, sotto la griglia, si può posizionare un foglio di giornale che deve essere sostituito tutti i giorni. Almeno una volta al giorno si deve spazzare il pavimento per eliminare i residui di cibo e le penne cadute. Questa operazione serve anche per evitare che la gabbietta venga invasa da insetti o animaletti sgraditi. I recipienti del cibo e dell’acqua vanno lavati tutti i giorni prima di riempirli e rimetterli a disposizione del canarino. Una volta a settimana vanno disinfettati. Lo stesso si deve fare con la gabbia, che periodicamente va pulita da cima a fondo. In questo caso bisogna spostare il canarino in una gabbietta provvisoria. La gabbia va lavata con acqua, sapone e uno spazzolino e poi va risciacquata con molta cura.


Canarino: Alimentazione

Un’alimentazione corretta è fondamentale per la salute dei canarini. Si tratta di uccelli granivori, ma, che in natura si nutrono anche di semi freschi e di qualche piccolo insetto. La dieta dei canarini domestici, invece, è erroneamente composta solo da semi secchi che spesso hanno perso gran parte dei loro poteri nutritivi poiché sono stati essiccati e conservati per anni prima di arrivare nella gabbia del nostro canarino. Le miscele classiche basate quasi esclusivamente sulla miscela di semi può addirittura risultare dannosa, poiché, i semi sono molto ricchi di grassi, ma carenti di proteine, calcio e vitamine. Inoltre più sono vecchi più il loro valore nutritivo diminuisce. Per tutte queste ragioni, la dieta quotidiana dei canarini deve essere composta oltre che dai semi anche da altri alimenti fondamentali per fornire all’animale il giusto apporto di nutrienti. Ecco un elenco dei cibi da somministrare al nostro animaletto. In primis i semi, che vengono miscelati dagli allevatori secondo ricette segrete. La miscela più comune è il ‘misto europeo’, a base di scagliola, miglio, canapa, lino e avena decorticata. Ci sono poi misti più esotici che comprendono anche semi di piante di campo. I semi germinati sono lasciati in ammollo in acqua per un giorno prima di somministrarli al canarino. Questi semi si differenziano da quelli secchi per un più alto contenuto di acqua. Ai semi si possono aggiungere pezzetti di verdure come i broccoli, gli spinaci, l’insalata, le carote grattugiate, la cicoria, la catalogna e il tarassaco molto ricco di calcio. Anche il mais è molto apprezzato. Le verdure contengono acido folico che serve soprattutto in gravidanza per lo sviluppo dell’embrione. Le foglie delle patate e dei pomodori sono tossiche. Di tanto in tanto si possono somministrare anche pane secco, grissino o fette biscottate integrali. L’apporto proteico può essere equilibrato con un uovo sodo, con del formaggio grattato, un pastoncino a base di pane, olio e uova, o larve di insetti. Come fonte di calcio si può utilizzare l’osso della seppia o il guscio dell’uovo sterilizzato. Si può anche distribuire del bicarbonato sugli alimenti. Per chi non ha molto tempo da dedicare all’alimentazione del proprio canarino, nei migliori negozi di animali, vengono venduti degli alimenti formulati, in cui tutti gli ingredienti sono mescolati insieme e in ogni boccone sono presente tutti i nutrienti. Questi alimenti sono molto pratici perché sono già bilanciati e completi, possono conservarsi a lungo ed evitano sprechi. Per alcuni tipi di canarini colorati, come quelli a fattore rosso, si può integrare la dieta con delle sostanze come la canta xantina e il beta carotene che aiutano a ravvivare il colore del piumaggio nel periodo della muta. Queste sostanze sono del tutto innocue e possono essere aggiunte nell’acqua o somministrate sotto forma di cibo pronto. L’acqua, infine, va somministrata in beverini a tubo che servono per mantenere l’acqua pulita. Il contenitore va lavato tutti i giorni e riempito sempre con acqua fresca.



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