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La canaricoltura è la disciplina che studia le tecniche di allevamento dei canarini domestici. Un buon allevatore deve conoscere le regole e le tecniche di allevamento per garantire ai propri uccelli una vita più lunga e più sana possibile. Le regole base sono anche regole di buonsenso e consistono nel rispetto delle norme igienico sanitarie, nella somministrazione di un’alimentazione adatta ed equilibrata e nella cura di eventuali malattie e infezioni. La canaricoltura stabilisce anche le regole base per gli incroci e le ibridazioni volte ad irrobustire un determinato ceppo e a selezionare soggetti sempre migliori dal punto di vista sia fisico che estetico. Gli incroci in alcuni casi sono anche mirati alla creazione di nuove varianti della specie con nuove caratteristiche anatomiche e morfologiche. Un buon allevatore, infine, deve disporre anche di nozioni di serinologia, ovvero la scienza che studia i canarini. Se non si conoscono a fondo le caratteristiche, le abitudini e il carattere di questi piccoli volatili allo stato selvatico difficilmente si riuscirà ad allevarli con successo e difficilmente si riuscirà ad effettuare incroci ed ibridazioni di valore.
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Quando si decide di diventare allevatori di canarini e di mettere su un allevamento sia esso amatoriale o professionale occorre come prima cosa decidere quale tipo di canarino allevare, poiché esistono molte specie diverse, ciascuna con caratteristiche e necessità particolari. Una volta scelta la specie a cui dedicarsi bisogna quindi scegliere le prime coppie per avviare l’allevamento. I soggetti devono essere giovani e sani. Per conoscere l’età basta guardare l’anellino inamovibile che deve essere presente sulla zampa su cui è scritto l’anno di nascita. Per riconoscere i soggetti sani basta tenere presente poche semplici regole: i canarini devono avere occhi vivi e brillanti, devono mostrare vivacità, il piumaggio deve essere liscio e aderente al corpo. Se soffiando sotto il ventre, si notano delle macchie scure allora vuol dire che il canarino ha problemi al fegato ed è meglio non acquistarlo. Prima di acquistare un canarino, inoltre, bisogna avvicinarlo all’orecchio e accertarsi che non emetta fischi quando respira. Il fischio, infatti, si sente solo se l’uccellino è asmatico.
I canarini hanno da sempre catturato l’immaginario collettivo per due caratteristiche principali: la bellezza del piumaggio e la melodiosità del loro canto. In base a queste due caratteristiche vengono organizzate delle vere e proprie competizioni tra canarini. Per quanto riguarda le competizioni estetiche, in Italia, vengono organizzate dalle varie associazioni ornitofile. Alle esposizioni è presente sempre un giudice FOI che esamina gli esemplari in gara e rilascia una scheda con relativo punteggio per ciascun concorrente. Queste gare servono agli allevatori di canarini per valutare l’effettivo valore dei propri esemplari, capire quali difetti correggere e quali utilizzare poi per la riproduzione grazie alla valutazione espressa dal giudice di gara. In più a queste competizioni spesso è collegata anche una vincita in denaro e gli esemplari che si piazzano ai primi posti acquistano anche un maggiore valore economico. I concorsi di canto, invece, si svolgono tra novembre e gennaio. In quest’arco di tempo, infatti, i canarini non sono impegnati nelle cove e possono esprimere al massimo le loro doti canore. Durante la gara ciascun canarino ha diritto a mezz’ora di esibizione al termine della quale i giudici esprimeranno il proprio giudizio. Anche in questo caso le gare, al di la della competizione vera e propria, servono agli allevatori per migliorare le proprie tecniche di addestramento e per migliorare la qualità dei soggetti allevati.
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