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Le anatre mute sono originarie delle regioni del sud America dal Paraguay fino alle Guiane. Sono state importate in Europa solo nel sedicesimo secolo, ma, si sono subito adattate agli habitat europei diventando una delle più diffuse tra le specie domestiche allevate. Il loro habitat naturale, infatti, è caratterizzato da stagni, paludi e corsi d’acqua o torrenti posti nelle vicinanze di aree ricche di vegetazione, cespugli e erba alta. A differenza delle altre anatre, l’anatra muta è meno legata all’acqua e quindi si avventura più spesso sulla terraferma. Fondamentale, perché le anatre mute vi si stabiliscano, è che gli specchi d’acqua non siano inquinati e siano ricchi di cibo e nutrimento. Si tratta di animali molto guardinghi e quindi quando scelgono dove stabilirsi solitamente scelgono posti riparati e tranquilli. Le anatre mute sono una specie migratrice che tende a nidificare al nord e a svernare a sud. Sono animali molto duttili e sanno adattarsi ad ambienti diversi anche se preferiscono i climi temperati e miti.
Le anatre mute sono una specie monogama, il che significa che una volta scelta la loro compagna ci restano insieme per sempre. Il periodo degli accoppiamenti inizia generalmente nei mesi invernali così da ottenere la schiusa delle uova e la nascita dei piccoli in primavera quando il clima diventa più mite. L’accoppiamento è preceduto da un lungo rituale di accoppiamento nel corso del quale il maschio presenta una livrea più appariscente. Nella fase di corteggiamento il maschio si dedica completamente alla femmina cominciando a pedinarla fino a quando la femmina non si mostra disponibile e accetta il corteggiamento. Dopo l’accoppiamento maschio e femmina tornano alle proprie attività quotidiane. La femmina in questa fase comincia a preparare il nido per la deposizione delle uova scegliendo un luogo asciutto e riparato, nascosto tra i cespugli. Il nido viene imbottito con le piume che si strappa dall’addome e dal petto. In genere vengono deposte dalle quattro alle dodici uova e appena nati gli anatroccoli sono già autosufficienti e capaci di nuotare.La cova e la preparazione del nido sono ad appannaggio esclusivo della femmina. L’anatra muta può affrontare fino a quattro deposizioni l’anno e le uova hanno il guscio verdognolo e pesano all’incirca 70 grammi.
L’anatra muta viene allevata principalmente per la produzione di carne e di fegato da cui si ricava il fois gras. Solitamente vengono macellate intorno ai tre mesi di vita quando raggiungono il peso di tre chili per evitare che la carne assuma quel particolare odore di muschio emanata dalla ghiandola dell’uropigio e che si forma dopo il primo anno di età. Le anatre mute vengono allevate anche a scopo ornamentale. Il loro allevamento presenta numerosi vantaggi rispetto a quello dei polli poiché necessitano di molte meno attenzioni e sono più resistenti e adattabili. Si nutrono di larve e insetti e quindi nelle zone paludose vengono utilizzate anche come anti-zanzara. Più semplici da gestire sono anche gli anatroccoli che rispetto ai pulcino non necessitano né del caldo artificiale, né di quello materno, ma, appena nati sono già autosufficienti e in grado di nuotare e di cibarsi autonomamente. Anche l’alimentazione è più semplice poiché basta fornirgli un unico pasto abbondante la mattina e uno più frugale la sera perché siano soddisfatte. Sono meno sensibili agli sbalzi di temperatura e al freddo e come riparo basta garantirgli una semplice capanna di legno e paglia. Essendo costituzionalmente meno delicate delle galline, le anatre si ammalano molto raramente. Sono quasi immuni alla pseudo peste e sono soggette solo al colera e alla polmonite
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