L’Australia è il continente con il maggior numero di ofidi velenosi. Ne ospita, infatti, circa 80 tra cui i 10 più pericolosi al mondo. E’ australiano anche il serpente con il veleno più tossico attualmente conosciuto: il Taipan dell’Interno. Appartenente alla famiglia degli elapidi, può raggiungere anche i 4 metri di lunghezza ed un suo morso può uccidere fino a 100 persone. Si tratta di animali tendenzialmente timidi che difficilmente si avventurano nelle aree densamente abitate. Il veleno del Taipan è neurotossico e agisce sul sistema nervoso e respiratorio. C’è poi il King Brown, o serpente bruno reale, considerato il secondo serpente più velenoso al mondo. Deve il suo nome alle dimensioni, poiché può raggiungere i tre metri di lunghezza e al colore marrone scuro della sua livrea. Vive principalmente nel sud della Nuova Guinea e in tutta l’Australia. Si adatta bene a tutti gli habitat dalla foresta al deserto. Dotato di un veleno potentissimo con un solo morso riesce ad iniettarne una quantità 4 volte superiore al Taipan. C’è poi il Taipan comune, considerato il terzo serpente più velenoso della terra e il Serpente della Tigre orientale. Quest’ultimo vive principalmente nelle regioni meridionali dell’Australia e della Tasmania. Appartiene alla famiglia degli elapidi e difficilmente supera il metro e mezzo di lunghezza. La livrea è olivastra con macchie scure che ricordano quelle di una tigre e a cui deve il suo soprannome. Il morso di questo serpente è potenzialmente mortale per l’essere umano per la presenza di una potente neurotossina coagulante la Notexin.
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Le popolazioni indigene lo chiamano l’ “Ombra della morte” per la mortalità del suo morso: è il terribile Mamba Nero, il più velenoso e pericoloso tra i serpenti africani. Tra i primi dieci serpenti velenosi al mondo può arrivare a raggiungere i 4 metri di lunghezza. Il suo morso è così letale per la presenza di neurotossine e cardiotossine che bloccano il sistema nervoso e il cuore. Vive nelle regioni dell’Africa sub-sahariana e il suo habitat naturale è costituito dalla savana. Oltre ad essere tra i serpenti più velenosi al mondo, questo ofide è considerato anche il più veloce con i suo 20 chilometri all’ora. Deve il suo nome non al colore della livrea che è verde-olivastra, ma al colore dell’interno della bocca, ben visibile quando spalanca le fauci per attaccare. Cugino del mamba nero è il mamba verde, originario delle regioni dell’Africa occidentale. Deve il suo nome al colore verde brillante della sua livrea ed è caratterizzato dalla forma stretta e allungata della testa. Dotato di un veleno potentissimo contenente la fasciculina, una proteina che blocca gli impulsi nervosi. Un morso di questo elapide può uccidere fino a 40 persone. Responsabile di numerosi decessi anche il Boomslang, meglio noto come serpente degli alberi. Appartiene alla famiglia dei colubridi. Il suo veleno è molto più potente di quello degli elapidi e dei viperidi, ma dotato di un apparato velenifero meno avanzato, riesce ad iniettarle solo piccole quantità ad ogni morso. Il veleno prodotto dalle ghiandole velenifere è emotossico e causa la morte delle prede per emorragie interne o esterne. Temutissima, infine, è la vipera cornuta del deserto. Vive principalmente nei deserti del nord Africa. Appartiene alla famiglia dei viperidi e misura al massimo 60 centimetri. Tende a mimetizzarsi completamente con la sabbia del deserto e il suo morso è letale, e può portare alla morte nel giro di poche ore.
Tra i serpenti velenosi americani il più pericoloso e anche il più conosciuto è sicuramente il serpente corallo. Appartenente alla famiglia degli elapidi, deve il suo nome ai colori estremamente vistosi della livrea, caratterizzata da bande gialle, bianche e nere. Lungo circa 90 centimetri vive nelle regioni meridionali degli Stati Uniti e nel Messico. Il suo veleno è neurotossico e una volta iniettato produce un blocco neuromuscolare. Pericolosissimo è anche il Crotalo Adamantino, meglio noto come serpente a sonagli. Appartiene alla famiglia dei viperdi e vive principalmente nelle regioni aride del Messico e degli Stati Uniti. Il suo veleno è emotossico e uccide, più che per la tossicità elevata, per le grandi quantità di sostanza iniettata con ogni morso. C’è poi il Bushmaster, una vipera originaria delle foreste del Centro e del Sud America, lungo circa due metri e mezzo e caratterizzato dal fatto che quando attacca da morsi multipli che non lasciano scampo alla vittima
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