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Nel corso dell’ultimo secolo sono stati numerosi i ritrovamenti di serpenti giganti. Ritrovamenti non sempre attendibili e che spesso si sono rivelati delle vere e proprie 'bufale'. Tra questi, il ritrovamento più straordinario è sicuramente quello effettuato nel 2007 nell’Isola di Giava in Indonesia, dove sarebbe stato rinvenuto un pitone lungo più di 14 metri per un peso di 450 chili. Se dovesse essere accertato ufficialmente, il serpente di Curugsewu, sarebbe sicuramente il pitone più grande mai catturato. A riguardo il governo locale ha dichiarato che il pitone misura più di 14 metri. I ritrovamenti di serpenti giganti riguardano spesso anche esemplari di Anaconda, un altro ofide della famiglia dei boidi e che rispetto al pitone reticolato è leggermente più corto, in quanto non supera i 9 metri di lunghezza, ma in compenso è più grande e più pesante. Questi serpenti vivono prevalentemente nelle foreste pluviali, in prossimità di corsi d’acqua ed è proprio all’interno del loro habitat naturale che si sono verificati i ritrovamenti più straordinari.
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In linea di massima si può concludere che i serpenti più lunghi del mondo appartengono tutti alla famiglia dei pitoni reticolati che possono arrivare a superare anche i dieci metri di lunghezza dalla testa alla coda. L’anaconda è lunga 9 metri, ma, è il serpente più pesante e quindi, nel complesso, viene spesso indicato come il più grande del mondo. Tra i serpenti velenosi il più lungo è il cobra reale che raggiunge fino a 6 metri. In Italia il serpente più lungo, invece, è il Cervone che in media raggiunge il metro e mezzo di lunghezza, ma, può arrivare anche a misurare 2 metri e mezzo. La lunghezza media degli ofidi moderni, comunque, raramente supera i 6 metri e mezzo. Le dimensioni vanno man mano riducendosi rispetto al passato a causa della progressiva riduzione degli habitat naturali e dell’inquinamento ambientale, fattori che ne limitano l’accrescimento e ne diminuiscono di molto la longevità. Non è un caso, infatti, che i ritrovamenti più importanti di esemplari capaci di raggiungere determinate dimensioni vengono fatti, solitamente, in luoghi remoti e inospitali per l’essere umano e per questo ancora completamente o parzialmente incontaminati. Ecosistemi ideali per il prosperare di questi rettili.
Se si torna un po’ indietro nel tempo, a circa 60 milioni di anni fa, ci si imbatte nel serpente più grande mai esistito al mondo: il Titanboa Cerrejonensis che, secondo gli studiosi, doveva misurare circa 13 metri di lunghezza e pesare più di una tonnellata. I resti del Titanboa sono stati scoperti nel nord-est della Colombia nel 2009. Qui gli archeologi hanno trovato alcune ossa fossili che hanno consentito di ricostruire le dimensioni di questo rettile preistorico. Le particolari condizioni climatiche e l’abbondanza di ossigeno presente nell’atmosfera in quell’epoca favoriva la nascita di serpenti molto più grandi rispetto a quelli attuali. Questo serpente abitava la foresta pluviale e si nutriva di coccodrilli, tartarughe e pesci preistorici. Un habitat ed un ecosistema che oggi in parte si può ritrovare ancora in Amazzonia. Sessantamilioni di anni fa, però, le temperature erano molto più alte rispetto a quelle di oggi e questo favoriva il prosperare di animali a sangue freddo ben più grandi dei nostri serpenti. Prima della scoperta del Titanboa il record di serpente più grande mai esistito era il Gigantophis vissuto 39 milioni di anni fa in Egitto ed era lungo 10 metri.
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