In Italia è proibito allevare e tenere in casa serpenti velenosi. Tra i serpenti domestici più comuni ci sono sicuramente quelli appartenenti alla famiglia dei boidi, ovvero, i pitoni reali e i boa. Si tratta di ofidi costrittori privi di denti del veleno e quindi tendenzialmente innocui per l’uomo. Un'inconveniente non da poco, però, è rappresentato dalle dimensioni, dal momento che si tratta di serpenti che superano anche i due metri e mezzo di lunghezza. Tra le specie consigliate per l’allevamento in casa c’è anche il ‘lampropeltis’ detto anche ‘falso corallo’ per la sua somiglianza con il velenosissimo serpente corallo. E’ un ofide colorato di medie dimensioni e sprovvisto di veleno e non troppo complicato da accudire. I Lampropeltis Getulus hanno dimensioni comprese dai 90 ai 200 centimetri, mente quelli della sottospecie Triangulum vanno dai 40 ai 200 centimetri. Abbastanza semplici da accudire sono anche gli esemplari della specie degli ‘elaphe’ o i Pantherophis guttatus.
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Se si vuole tenere un serpente in casa come prima cosa bisogna procurarsi un terrario, ovvero una teca in vetro o plexiglas in cui tenere l’animale. Il terrario deve essere grande abbastanza per poter ospitare comodamente il serpente e quindi le sue dimensioni variano a seconda della specie che si intende allevare. Il terrario deve riprodurre il più fedelmente possibile l’habitat naturale del serpente dal punto di vista della temperatura e del tasso di umidità. Per questo è necessario dotare la teca di termometri che consentano di tenere sempre sotto controllo la temperatura. Il terrario deve avere al suo interno una zona più calda e una più fredda in modo da consentire al serpente di termoregolare la temperatura corporea. Il terrario, infine, deve essere a chiusura ermetica e non presentare alcuna via di fuga. Fondamentale è poi la pulizia della teca per evitare che l’animale possa ammalarsi o possa essere attaccato da parassiti. L'alimentazione rappresenta un altro fattore molto importante. Gli ofidi sono animali carnivori e si nutrono principalmente di mammiferi a sangue caldo come roditori, uccelli o di altri rettili. La maggior parte dei serpenti domestici si nutre di topi congelati ma, può capitare che il serpente rifiuti le prede morte e allora bisognerà fornirgli topi vivi. La prima opzione è sicuramente più comoda per chi decide di tenere un serpente in casa. Questa opzione è anche più sicura perché evita che il serpente possa ferirsi durante il combattimento con la preda. Per quanto riguarda le dimensioni, infine, le prede non devono essere più grandi del punto di maggiore spessore del corpo del serpente. Gli ofidi mangiano una volta a settimana, o comunque ad intervalli di 10-15 giorni
I serpenti in vendita nei negozi specializzati sono tutti accompagnati dal certificato C.I.T.I.E.S. che è l’unico documento in grado di garantire la provenienza legale del rettile. Quelli che ne sono sprovvisti o sono stati importati illegalmente o appartengono a specie protette e che quindi non dovrebbero essere commercializzate. Gli animali esotici devono essere accompagnati anche da una autorizzazione sanitaria rilasciata dal sindaco del comune di residenza attraverso i servizi sanitari locali. I serpenti come tutte le altre specie di fauna e flora selvatiche sono protetti dalla Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione del 1975 entrata in vigore in Italia nel 1980 è attualmente applicata in 150 stati. In Italia la convenzione viene attuata dai Ministeri dell’Ambiente, delle Finanze, del Commercio con l’Estero e dalla Politiche Agricole e Forestali. La convenzione elenca anche le specie protette perchè a rischio estinzione e quelle commerciabili.
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