La salamandra comune è un anfibio diffuso principalmente nelle regioni europee e dell’Africa settentrionale. In Europa si trova nella Penisola Iberica, nell’Europa centrale, nella Penisola Italiana, nei Carpazi nei Balcani e in Corsica. Si può trovare anche nelle regioni del Maghreb e in Asia minore. L’habitat naturale della salamandra è costituito da boschi di latifoglie, freschi e molto umidi, con la presenza di piccoli corsi d’acqua, dove avviene la riproduzione e dove trascorrono buona parte della loro giornata. Questi anfibi prediligono corsi d’acqua poco profondi e tranquilli ricchi di rifugi e insenature. Oltre ai boschi di latifoglie, le salamandre si adattano a vivere anche in faggeti, castagneti e boschi di abeti. Prediligono comunque le regioni caratterizzate da climi umidi e piovosi. Spesso si ritrovano sotto sassi, foglie o all’interno i tronchi marci.
Le salamandre sono una specie ovovivipara. Le femmine covano le uova nel loro ventre e poi partoriscono i cuccioli già vivi. Le larve di salamandra vengono deposte in ruscelli, torrenti e corsi d’acqua. Appena nati questi anfibi sono dotati di branchie e quattro arti e di una cresta dorsale sulla coda che poi si riduce con la crescita. I cuccioli si nutrono di crostacei, larve d’insetto e molluschi fin dai primi giorni di vita. La stagione degli amori coincide con la primavera e il risveglio dal letargo. Il maschio della salamandra in questo periodo si dedica alla ricerca della femmina. L’accoppiamento è preceduto da un complesso rituale di corteggiamento al termine del quale lascia sul terreno una sacca contenente sperma, detta spermatofora, che la femmina poi raccoglie con le labbra cloacali per dare luogo alla fecondazione vera e propria. Poi la coppia si separa. Sia l’accoppiamento sia la gestazione avvengono al di fuori dell’acqua. La gestazione dura circa un anno e la primavera successiva la femmina depone all’interno di ruscelli ben ossigenati e non inquinati circa 20-40 larve lunghe circa venticinque millimetri. La metamorfosi avviene dopo circa un mese e può durare ai tre ai sei mesi. In questa fase le larve perdono le branchie e assumono la caratteristica colorazione a macchie. Questi anfibi raggiungono la maturità sessuale intorno al quarto anno di vita e possono vivere fino a venticinque anni.
Esistono molte credenze e detti popolari legati alla salamandra. Gli antichi ad esempio credevano che potessero sopravvivere al fuoco e che avesse il potere di spegnere le fiamme e Francesco I la scelse come emblema delle sue armi con il motto “Vivo nel fuoco e lo spengo”. Mai una credenza è stata più lontana dalla realtà visto che la salamandra in natura è acerrima nemica del calore e del fuoco. La salamandra più grande al mondo è una salamandra cinese che pesa sessantacinque chili e può raggiungere il metro e ottanta di lunghezza. Come i tritoni anche le salamandre possono rigenerare oltre alla coda anche le zampe e gli occhi. Altra particolarità delle salamandre è l’andatura ondeggiante a causa del movimento delle zampe che vengono sollevate in maniera alterna. La salamandra è un animale attualmente a rischio a causa della progressiva distruzione del suo ambiente naturale.
Si fa presto a dire salamandra gigante! Il record dell'anfibio più grande è contesto tra Cina e Giappone. Per il momento il record appartiene alla salamandra gigante cinese, classificata nella lista rossa della specie a rischio critico di estinzione, che può raggiungere una lunghezza di 1,80 metri! Ma, da poco tempo, sta circolando nel web un filmato che lascia comunque senza parole. Uno studente liceale è riuscito a riprendere, infatti, la salamandra gigante numero 2 al mondo. Si tratta in questo caso di salamandra giapponese che passeggiava indisturbata in un parco cittadino, con il sue metro e mezzo di lunghezza e i suoi 25 kg, si presenta come quasi innocua. Ma certo un po' spaventosa! Questa salamandra non rappresenta una minaccia per l'uomo ma, se minacciata, può secernere una sostanza lattiginosa con un odore acre di zenzero. In Giappone la salamandra gigante veniva un tempo pescata ed era particolarmente ricercata come cibo. Oggi la sua pesca è vietata, proprio per il rischio estinzione.
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