Il ramarro è una lucertola tipica delle regioni a clima temperato europee. Si trova in Austria, Italia, Germania, Slovenia, Bosnia, Croazia, Macedonia, Serbia, Kosovo, Montenegro, Albania, Grecia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Moldavia, Polonia, Romania, Ucraina e in Turchia. Si tratta di animali territoriali e diurni. Escono dalla tana durante il giorno per cacciare e per riposarsi su qualche muretto al sole. A differenza della lucertola muraiola non ama arrampicarsi ma preferisce restare mimetizzato nell’erba. Il suo habitat naturale è dato da pendii assolati, prati con erba alta, cespuglietti, siepi, boscaglie e bordi di strade e sentieri. Non sopporta il caldo eccessivo e per questa ragione nelle regioni meridionali si troverà in zona più umide o in montagna. Il mattino e al tramonto lo si può trovare a sostare su rocce e muretti esposti al sole per catturare il calore dei raggi e attivare la termoregolazione.
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La stagione degli amori per i ramarri coincide con l’arrivo della primavera e in alcuni casi si protrae fino a giugno. Si tratta di una specie ovipara, ovvero si riproduce tramite la deposizione di uova. La femmina del ramarro depone dalle cinque alle venti uova alla volta, in una buca, di circa venti centimetri, scavata nel terreno e coperta dalla vegetazione. Le uova sono grandi circa quindici millimetri e hanno il guscio morbido. La deposizione avviene nel mese di maggio. L’incubazione dura circa dodici settimane. Nel periodo degli accoppiamenti i maschi ingaggiano violente lotte per il predominio del territorio. Tendono a sollevare la parte anteriore del corpo per mostrare il sottogola blu e ad agitare la coda in aria come se fosse una frusta per spaventare l’avversario e costringerlo a sottomettersi. Anche la fase dell’accoppiamento vero e proprio è molto violento. Il maschio, infatti, morde la femmina sui fianchi per trattenerla finendo col ferirla. I ramarri raggiungono la maturità sessuale intorno al secondo anno d’età. Le femmine depongono le uova con la frequenza di due volte all’anno e abbandonano subito il nido senza prestare nessuna cura parentale alla prole che una volta usciti dall’uovo rimuovono la terra che copre la buca e si disperdono nell'ambiente circostante.
Sono numerosi i proverbi e le curiosità legate al ramarro. Notissima, ad esempio, è l’ostilità nutrita da questa lucertola nei confronti delle vipere e de i serpenti velenosi in genere con cui ingaggia lotte violentissime da cui esce quasi sempre vincitore. Secondo la tradizione, infatti, il ramarro non teme il veleno dei serpenti perché se morso, poi riesce sempre a salvarsi mangiando una misteriosa erba che annulla l’effetto del veleno. Un detto popolare recita: “Il ramarro tienilo alla tua destra perché ti fischia nell’orecchio”, poiché si pensa che il ramarro avverta le persone della presenza di animali velenosi emettendo un fischio sibilante.
Proverbiale è anche la tenacia del ramarro, tanto che si dice “tenace come un ramarro” alle persone molto decise. Il ramarro deve questa nomea al fatto che quando morde una persona, non lascia la presa per nessun motivo, resistendo anche al fuoco. Il ramarro, infine, viene spesso confuso con il basilisco, figura mitologica di rettile che si pensi nasca da un uovo di gallo.
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