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Il geco leopardino è un sauro originario dell’Afghanistan, dell’India nordoccidentale e del Pakistan, dove si ritrova nelle zone montuose e asciutte dell’entroterra. Il suo habitat naturale è costituito in prevalenza da territori semiaridi, desertici, rocciosi e ricchi di arbusti spinosi, dove potersi rifugiare e trovare prede in abbondanza. La particolare conformazione delle zampe dotate di unghie molto robuste consentono al geco leopardo di arrampicarsi e scalare con agilità le pareti rocciose che caratterizzano il suo ambiente naturale. Si tratta di un animale notturno che tende a muoversi e ad andare a caccia soprattutto dopo il tramonto, mentre di giorno esce dalla sua tana principalmente per riscaldarsi o riposarsi al sole. Predilige i climi caldi e aridi con scarse piogge e una decisa escursione termica tra il giorno e la notte.
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La stagione degli amori va da gennaio a settembre. Raggiungono la maturità sessuale quando intorno ai diciotto mesi di vita quando, sia il maschio sia la femmina superano i 40 grammi di peso. La femmina ha la capacità di mantenere attivi gli spermatozoi anche per un anno e utilizzarli per fecondare le uova anche senza accoppiamento. Si tratta di una specie ovipara e la femmina depone le uova in delle buche scavate nella sabbia. La femmina compie quattro o cinque covate di due uova a stagione a distanza di un mese l’una dall’altra. L’incubazione dura in media tre mesi e appena nati i piccoli misurano circa otto centimetri e pesano solo 3 grammi. I gechi leopardo presentano dimorfismo sessuale, vi è una differenza tra i due sessi, con i maschi che sono generalmente più pesanti, con colle e testa più grandi rispetto alle femmine.
I gechi leopardo sono tra i sauri più diffusi e ricercati per essere allevati in cattività. E’ la lucertola più allevata dopo l’iguana verde e deve questo suo successo al fatto che è un animale molto docile e semplice da gestire. Come tutti i rettili vanno tenuti all’interno di un terrario, una sorta di teca in vetro o plexiglass al cui interno bisogna riprodurre il più fedelmente possibile l’habitat naturale d’origine della specie in modo da non creare problemi all’animale. Nel terrario non deve, mai, mancare una ciotola con acqua pulita dove il geco può bere con facilità e che deve essere cambiata tutti i giorni. Per agevolare la muta del geco, inoltre, bisogna prevedere una zona più umida all’interno della teca. Per questo può essere utile una vaschetta con della vermiculite umida. Molto importante, infine, è la temperatura all’interno del terrario che dovrà prevedere una zona più calda e una più fresca, proprio come accade in natura con l’alternanza tra il sole e l’ombra, in modo da dare all’animale la possibilità di scegliere in che parte stare in base alle sue esigenze di termoregolazione interna. La parte più calda dovrà avere una temperatura che si aggira intorno ai 30 gradi centigradi. Durante la notte la temperatura all’interno della teca dovrà scendere tra i venti e i venticinque gradi. Per tenere sotto controllo la temperatura all’interno della teca esistono degli appositi termometri a ventosa che vengono attaccati al vetro del terrario e consentono di sapere sempre quanti gradi ci sono all’interno.
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