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Come tutti sanno, l’anidride carbonica è un elemento fondamentale per la fotosintesi clorofilliana, e quindi diventa indispensabile per la crescita delle nostre piante.
Purtroppo, poiché tende a disperdersi facilmente, è spesso presente in quantità insufficienti all’interno degli acquari: questa carenza di anidride carbonica porta le piante ad ‘entrare in competizione’ tra loro per ottenerne il più possibile da qualsiasi fonte, e finisce così per pregiudicare il ph dell’acquario, nonché per rallentare notevolmente la crescita della nostra flora.Come possiamo intervenire? E’ molto semplice, somministrando artificialmente alle piante l’anidride carbonica necessaria.Otterremo così molteplici vantaggi: le piante avranno nutrimento in abbondanza e cresceranno rigogliose, e in tempi rapidi; il ph dell’acquario sarà più stabile; la fotosintesi clorofilliana avverrà con grande semplicità, incrementando il rilascio di ossigeno nell’acqua; la rinnovata salute del nostro acquario lo migliorerà sicuramente anche da punto di vista estetico.Per misurare il livello di anidride carbonica in acqua, è sufficiente installare all’interno della vasca un misuratore continuo di CO2. ABC dell'acquario d'acqua dolce Prezzo: in offerta su Amazon a: 12,75€ (Risparmi 2,25€) |
I sistemi di diffusione di CO2 in acquario sono parecchi, e starà a noi trovare quello adatto alle nostre esigenze: si va da sistemi fai-da-te, a sistemi più professionali, alcuni anche molto costosi.
Uno dei metodi più utilizzati è il cosiddetto “sistema a lievito”. E’ un metodo artigianale, e consiste praticamente nel ricavare anidride carbonica utilizzando lievito e zucchero; in rete è possibile trovare numerosi siti che spiegano come realizzarlo, passo dopo passo.Si tratta di un metodo sicuramente economico, ma che presenta alcuni inconvenienti: è poco controllabile, e in genere adatto a vasche di capienza non superiore ai 100 litri (è sconsigliabile usarlo anche in vasche troppo piccole, perché si rischia facilmente un sovradosaggio); inoltre i suoi effetti durano poco, dai 10 ai 30 giorni, anche se per prolungarne un po’ la durata possiamo aggiungere, al momento della preparazione, un cucchiaino di bicarbonato di sodio. Volendo evitare gli inconvenienti del fai-da-te, oggi è possibile reperire sul mercato anche degli impianti a lievito già pronti, che potrebbero evitarci diversi problemi.Secondo molti, comunque, il miglior metodo (e oggi probabilmente il più diffuso) per diffondere CO2 è quello che si avvale di bombole di gas liquido. A seconda delle nostre esigenze e della nostra disponibilità economica, il mercato offre un’ampia scelta; inoltre, anche in questo caso possiamo ricorrere al fai-da-te, utilizzando un manometro e delle bombole vecchie di estintori a CO2.Ricordiamo che l’anidride carbonica è conservata nelle bombole allo stato liquido, per cui è importante tenerle sempre in posizione verticale.Esistono anche altri sistemi per produrre anidride carbonica.
Quello elettrolitico, ancora poco utilizzato in aquariofilia sostanzialmente per due motivi: perché il costo iniziale è piuttosto elevato, e perché si avvale di elettrodi inseriti in acqua. Su questi ultimi tendono a formarsi placche di calcare, che pregiudicano il funzionamento dell’intero sistema, e a volte provocano addirittura l’esplosione dell’elettrodo in questione.Vi è poi il sistema chimico, molto utilizzato dagli acquariofili di vecchia scuola, ma oggi abbandonato poiché poco controllabile: provoca infatti un rilascio di CO2 brusco e di breve durata, che può risultare anche stressante per piante e pesci, nonché poco efficace.
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