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Dal punto di vista caratteriale, invece, si presenta come un pesce molto forte e dominante (soprattutto a causa degli aculei che lo mettono in salvo da molti pericoli) e si adatta facilmente a qualsiasi tipo di ambiente, anche inquinato. La presenza di questi importanti strumenti di difesa gli permette anche di essere un buon predatore, in quanto vincerà molto facilmente sui pesci più piccoli, grazie ai denti affilati e ai suoi aculei. La sua alimentazione tipica è,infatti, composta da piccoli pesci e rane; molto spesso, questo pesce tende a colpire, per i suoi pasti, anche uova di pesce ed avannotti; indi per cui, la presenza di questo animale può risultare molto pericolosa per le altre specie marine. Per questo motivo, si tende a limitare molto spesso la presenza di questo animale in zone controllate.
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Il pesce gatto è un pesce che non ama particolarmente le basse temperature dell’acqua: per questo motivo, solitamente,tende a nascondersi sotto la sabbia quando l’acqua è particolarmente fredda ed evitare qualsiasi tipo di attività in questo periodo, persino la riproduzione. Quest’ultima,infatti, avviene quando la temperatura dell’acqua è abbastanza alta e si aggira attorno ai 20 ° C.
Come in tutti gli altri pesci, la riproduzione avviene, dopo un lungo corteggiamento fatto con lo strofinamento dei barbigli, attraverso la produzione di uova. A differenza di quanto accade in altre specie marine, però, le uova sono sistemate in posti nascosti e fangosi, in un nido solitamente creato dalla madre con vari detriti. Queste uova, fino al momento della nascita degli avannotti, saranno costantemente controllate, sia dagli esemplari maschi che da quelli femmina. Inoltre, anche dopo la nascita, per un breve periodo, i genitori staranno attenti a salvaguardare i piccoli.Una delle domande più frequenti riguardo questo particolare tipo di pesce riguarda la possibilità di fare vivere il suddetto in un acquario privato. La risposta dovrebbe essere positiva, essendo il pesce gatto un animale non particolarmente grande (ricordiamo che le sue dimensioni massime sono parificate alle dimensioni massime di un pesce rosso nel suo habitat naturale), per cui, con le dovute attenzione, questa sistemazione si ritiene possibile. È importante,innanzitutto, tenere presente che si dovrà possedere un acquario abbastanza grande (non è conveniente acquistare un acquario piccolo, quando si acquistano pesci giovani, perché altrimenti, a causa della crescita, si dovrà procedere ad un secondo acquisto). L’acquario deve essere dotato di un fondo melmoso (si consiglia di chiedere opportune informazione presso appositi negozi di acquari), per riprodurre l’habitat naturale di questo animale, così da poter favorire anche la riproduzione. Si consiglia,inoltre, di predisporre un’alimentazione mista, composta sia da appositi mangimi, facilmente acquistabili in negozi di animali e supermercati, sia di alimenti freschi. Infine, si consiglia di acquistare questo pesce in coppia, così da poter permettere la riproduzione e un migliore tenore di vita dei pesci stessi: è comunque sconsigliato far convivere questi pesci con altri pesci troppo piccoli in quanto potrebbero essere facilmente mangiati.
Il pesce gatto è un pesce molto diffuso ed utilizzato negli allevamenti, in quanto, esso, è un animale utilizzato anche per l’alimentazione. Per questo motivo, rispettando quelle che sono le regole proprie dell’allevamento di specie marine, esso viene allevato in grossi stagni (spesso artificiali)e messo in stato di ingrasso, soprattutto affinché esso si riproduca, facendo nascere una grande quantità di avannotti che potranno far continuare l’allevamento stesso (ricordiamo che la riproduzione avviene nel periodo estivo, in particolare nel mese di luglio). Solitamente, in questi stagni,sono predisposti anche dei canali (di solito lungo le rive) in cui gli esemplari femmine di pesce gatto depositeranno le loro uova. Dopo la nascita, gli avannotti saranno lasciati per circa un anno nello stagno in cui sono nati, per poi essere spostati, nel periodo autunnale, nella zona destinata all’ingrasso : solitamente si tratta di stagni di dimensioni maggiori in cui saranno inseriti massimo dieci soggetti per volta. Questi esemplari,una volta raggiunta la dimensione perfetta,saranno sfruttati per vari fini.
Per chi desidera pescare da solo il proprio pesce gatto, ecco qualche consiglio: inizialmente, nella prima fase, la pesca risulterà abbastanza semplice. Una volta gettato l’amo nel laghetto interessato,infatti, il pesce non farà particolari resistenze,se abboccherà all’amo. La difficoltà, in realtà, sta proprio nel percepire il momento in cui il pesce ha abboccato, in quanto, questo animale è molto lento e non particolarmente amante del cibo, quindi potrebbe abboccare difficilmente. Una volta percepite le giuste vibrazioni, potremo iniziare a cercare di tirare fuori il pesce: in questo momento bisogna sapere bene come agire o il pesce, con la sua forza, si libererà facilmente. In ogni caso, si consiglia di non tirare subito, ma di aspettare qualche secondo da quando si è avvertito il primo scossone del pesce gatto,così da poterlo confondere. A questo punto, occorrerà tirare con tutte le proprie forze, perché solo così si potrà vincere sulla grande mole di questo pesce. Come esca si consiglia di utilizzare o vermi da terra o una pastella di farina: quando si lancia l’esca, si deve fare in modo che essa sia appoggiata a terra.
Una delle curiosità più divertenti riguardo questo pesce è quella sul suo nome: esso,infatti, è chiamato anche barbona, con un chiaro riferimento ai barbigli presenti attorno al suo viso. Inoltre,comunemente, si tende a pensare che esiste una sola specie di pesce gatto: questa credenza è assolutamente sbagliata,in quanto, in natura, sono state rinvenute circa 2200 specie diverse di pesce gatto, divise in più di trenta famiglie,sparse in tutto il mondo. Infine, sebbene il suo aspetto non sia dei più piacevoli, il pesce gatto è un pesce molto usato in cucina, in varie parti del mondo.
Nella classifica dei dieci pesci più grandi al mondo il pesce gatto si classifica al quinto posto. E' infatti il pesce gatto del Mekong che con i suoi 3 metri di lunghezza e 350 kg di peso è considerato uno dei giganti tra i pesci. Questo super pesce vive nelle acque fangose del fiume Mekong (il fiume più lungo e importante dell'Indocina e uno dei maggiori dell'Asia). Un tempo questo fiume era molto popolato da questi pesci ma nell'ultimo secolo c'è stata una riduzione del 95% del numero totale, portandolo sull’orlo dell’estinzione. Come spesso accade, il colpevole di questa decimazione è la pesca indiscriminata operata dall'uomo a cui aggiungere anche la costruzione di molte dighe sugli affluenti del Mekong e, per finire, la distruzione delle zone di riproduzione. Anche in Italia possiamo vantare, nel nostro piccolo (se così si può dire), di un record. E', infatti, stato pescato nel Po in una località vicina alla città di Mantova, il pesce gatto più grande d'Europa. Si tratta di un pesce gatto gigante, lungo 2 metri e mezzo e che pesa poco più di 113 chili! Per pescarlo ci sono volute diverse persone e più di 45 minuti. Fortunatamente, però, questo colosso del fiume è stato subito dopo ributtato in acqua.
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