coccidiosi gatto
La coccidiosi del gatto rappresenta una malattia intestinale piuttosto grave che può colpire i nostri amici a quattro zampe. La coccidiosi colpisce soprattutto i gatti neonati o comunque molto giovani, in quanto va ad intaccare le loro difese immunitarie piuttosto deboli. La coccidiosi è, come può facilmente evincersi dal nome, causata da un protozoo chiamato coccide, il quale, entrato in contatto con il nostro amico a quattro zampe, tende ad annidarsi all’interno del suo intestino, provocando il deterioramento durante la loro crescita all’interno dell’animale stesso. In alcuni casi, ossia nella forma clinica di questa malattia, il protozoo, benché presente nell’intestino dell’animale, non provoca allo stesso alcun danno o nocumento; nella forma differente, ossia quella subclinica, questi protozoi vanno a causare un’infiammazione dell’intestino piuttosto grave, che può portare l’animale a lunghe e complete sofferenze. I sintomi più comuni per poter affermare la presenza di questi protozoi all’interno dell’intestino del nostro amico a quattro zampe sono vomito, dolori addominali, diarrea, inappetenza, eccessiva magrezza o addirittura anoressia. In alcuni casi, inoltre, nelle sue forme più gravi, questa malattia può anche provocare la paralisi della parte posteriore del nostro amico a quattro zampe o la profilassi del retto, situazioni molto gravi, che possono andare a compromettere grandemente la salute del nostro amico a quattro zampe.
La coccidiosi nel gatto può essere curata o quantomeno tenuta sotto controllo attraverso la somministrazione di alcuni farmaci specifici, denominati, per l’appunto, farmaci coccidiostatici. Tramite l’assunzione di questi farmaci, infatti, è possibile bloccare la crescita e la riproduzione dei parassiti all’interno dell’intestino del nostro amico a quattro zampe; inoltre, gli stessi farmaci permettono all’animale di assumere tutte le sostanze nutritive, come zuccheri, sali minerali, vitamine e così via, che vengono assorbiti dal parassita, provocando il deperimento dell’animale. la cura può durare all’incirca una ventina di giorni, a seconda delle condizioni di salute dell’animale al momento della somministrazione. Si consiglia, quindi, una volta verificatasi la presenza dei sintomi sopraindicati, di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, il quale, attraverso l’analisi delle feci, saprà indicarci la presenza del parassita.
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