Ankara (angora è solo un altro modo di definirla) è una città turca. Questo gatto è infatti originario della Turchia ed è il progenitore del più comune e diffuso gatto Persiano. Secondo alcuni studi a sua volta il gatto di Ankara discenderebbe dall’ancora più antico Manul, che è un felino selvatico a pelo lungo; altre ipotesi sostengono che la sua origine sia tartara o cinese. Ultima ipotesi sulla sua origine, che probabilmente accoglie più proseliti, è che sia il risultato di una mutazione spontanea, dunque di una evoluzione naturale non indotta alcun modo.
E’ caratterizzato dal pelo molto lungo, folto e fine. La pelliccia può essere di colore uniforme (bianco, arancio, cioccolato) o variegato (tigrato bruno, tigrato arancio, tigrato argentato). La razza approdò in Europa nel XVII secolo, in un primo momento proprio in Italia, poi fu portata in Francia, l’informazione ci viene dai grandi naturalisti dell’epoca che alla sua vista restarono, come si legge dai documenti, piacevolmente meravigliati. Nonostante oggi il gatto d’angora conosciuto sia dal manto bianco, una volta esistevano gatti di questa razza di tutti i colori, non si sa bene per quale motivo colori che non fossero il bianco furono banditi: è proprio nel periodo del bando che questa razza rischiò quasi l’estinzione, anche a favore della diffusione della razza Persiana, canonicamente ed esteticamente più bella e dal carattere più docile. Nel 1970 gli Stati Uniti hanno conosciuto una seconda fortuna con il gatto bianco, qualche anno dopo si sono diffusi anche gli altri colori. Questo per merito del governo turco che, nel momento in cui in patria la moda stava scomparendo, ha voluto affidare allo zoo di Ankara il compito di preservare la razza, anche se esclusivamente di colore bianco. La presunzione dell’uomo di poter scegliere e privilegiare un colore rispetto agli altri è significata per il gatto d’angora uno stress selettivo non indifferente: ancora oggi allevamenti puristi non accettano di far procreare gli esemplari colorati. Onled - Bandierine da Giardino stagionali per Esterni, Decorazione di leucemia | Durevole, in Poliestere, 1,2 m Prezzo: in offerta su Amazon a: 9,94€ |
La pelliccia lunga, liscia e morbidissima è la caratteristica del Gatto Persiano che fa impazzire gli amatori ed i semplici estimatori gattofili. Non per niente più il pelo di questo gatto è lungo più pregiato viene considerato l’esemplare. Il suo portamento ed il comportamento piacevolmente e teneramente snob di questi gatti contribuiscono a rendere la specie tra le più apprezzate anche alle mostre ed ai concorsi. Il Persiano ha un corpo compatto (il termine tecnico, preso in prestito dalla lingua inglese, è “cobby”), ha zampe corte e forti, ha le zampe ampie e tondeggianti, il musetto tipicamente schiacciato, lo stop accentuato, ed occhi molto espressivi. Per quanto riguarda le variazioni del mantello, nel Persiano sono riconosciute circa duecento combinazioni di colori, combinazioni che si differenziano tra loro per pezzatura e disegno. I persiani possono essere uniformi nella tinta (blu, crema, cioccolato, rosso, lillà) o variegati (bicolore, tricolore, tigrato rosso, tigrato argentato, marmorizzato). Anche il colore degli occhi è vario in questa razza, passando dall’arancio intenso, al verdi, dal blu agli occhi di colore diverso tra loro (non è raro, ed è uno spettacolo, un occhio blu e uno arancio). I persiani, come dicevamo, hanno un carattere molto docile e sanno essere affettuosi da scaldare il cuore. Questa attitudine dipende probabilmente dall’abitudine che hanno di vivere prettamente in casa, dato che per natura non necessitano, a differenza di altre razze, di molti spazi, per fare la felicità di un gatto persiano basta mettergli a disposizione cuscini e poltrone. Del Persiano esiste anche una varietà, non comune e per questo molto ricercata negli allevamenti, a pelo corto. Si chiama Exotic Shorthair, che è presente in tutte le combinazioni di colore (sia del mantello, sia degli occhi) del Persiano ed ha la sue stesse caratteristiche morfologiche, soltanto il carattere cambia, rivelandosi più allegro e giocoso.
Il Cat Show di Londra del lontano 1871 è stato il teatro della prima comparsa del gatto Siamese. Ma il vero boom di questa razza, ancora tra le più conosciute ed apprezzate nel mondo, lo dobbiamo ad un regalo che nel 1880 il re del Siam fece al console inglese a Bangkok. Questi ricevette in dono quattro esemplari, due maschi e due femmine, e li portò Londra mostrandoli tra il fervore generale di amatori e studiosi. Nel 1890 alcuni esemplari popolarono anche l'America, creando una moda e milioni di estimatori, anche se l’Inghilterra, insieme alla Thailandia è ancora oggi, nel complesso, la patria dell’allevamento e della riproduzione di questa razza, che è stata una di quelle a fare da base per moltissime altre varietà più moderne. Il Siamese di oggi è il risultato di una estremizzazione dei selezionatori, che hanno mantenuto ed esasperato i tratti orientali di questo bell’animale. Piuttosto spigoloso e sottile, ha spesso gli occhi molto chiari. Si legge di gatti con sembianze di siamese in molti scritti antichi, il più famoso è "Cat Book Poems", ritrovato nell'antica capitale del Siam, Ayudha , e conservato oggi presso la Biblioteca Nazionale di Bangkok, dove si parla del siamese come il preferito da alti ranghi e principesse, a scapito di gatti più tozzi e comuni privilegiati dal popolo.
Il gatto siamese ha un carattere estremamente giocoso e vivace, che alterna a periodi di coccole e fusa quasi immobile tra le braccia del padrone. Il suo pelo è morbido e liscio, per quanto corto, e non ha bisogno di cure particolari da parte del proprietario. E’ anche famoso per i miagolii che sembrano volerlo far chiacchierare con gli esseri umani ed è di riconosciuta fedeltà all’uomo, cosa non comune della razza felina, che solitamente si affeziona più alla casa ed all’ambiente che a chi ci vive con lui. Il suo legame con le persone ha portato molti allevatori a tentare, con successo, di abituarlo al collare ed al guinzaglio. Non ha particolari problemi a relazionarsi con altri animali ma spesso, a causa del suo carattere dominante, innesca liti e fa dispetti a chi tra esseri a due o quattro zampe, cerca di tenergli testa con durezza.Detto anche gatto a pelo corto, quello europeo è una delle razze di gatto più conosciute e diffuse nel mondo. La varietà più nota di questa specie è quella con il mantello tigrato (strisce nere su fondo marrone o beige). Discendente diretto dell'antico gatto egizio, il suo carattere è intelligente e curioso, conserva uno spiccato istinto predatorio e, infatti, spesso è possibile trovarlo intento a cacciare piccoli animali come lucertole o insetti. Questo istinto riesce a sopravvivere anche se viene allevato in appartamento. Non è un gatto particolarmente propenso alle dimostrazioni di affetto, ma preferisce un rapporto giocoso con il suo proprietario. La tigratura del mantello è la caratteristica peculiare di questo tipo di razza. Essa è presente su tutti i gatti europei anche se a prima vista può risultare impercettibile. Il gatto europeo non necessita di particolari cure, va spazzolato una volta alla settimana, le unghie vanno spuntate con delle normali forbicine e le orecchie vanno pulite solo se necessario.
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