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Quando il raffreddore è allergico, i sintomi sono evidenti dopo un minimo periodo di incubazione, il gatto ha il naso fortemente irritato e spesso screpolato, starnutisce continuamente, ha prurito, le secrezioni nasali sono ricche di muco e talvolta di pus, e respira con difficoltà. Anche gli occhi non sono immuni all’allergia: il micio soffre di congiuntivite, lacrimazione abbondante e piena di pus. A volte la gravità della patologia compromette anche la bocca, con forti dolori al palato che lo costringono a evitare di mangiare. In alcuni casi il raffreddore può portare l’infezione anche nella laringe, nella trachea e fino ai bronchi.
Bisogna dunque fare sempre molta attenzione per non trovarsi a sottovalutare il raffreddore, visto che può essere un sintomo iniziale di una malattia infettiva, se è tra quelle contraddistinte da starnuti come stadio iniziale, perché probabilmente presto sarà seguita da altri sintomi preoccupanti, come sbalzi di temperatura corporea, secrezioni nasali sempre più dense e ostruenti, infiammazioni agli occhi e gonfiori delle palpebre. Dunque la cosa migliore, per scongiurare rischi del genere è recarsi dal veterinario se ci accorgiamo che gli starnuti del nostro micio non sono più sporadici.Per capire se, come può capitare, lacrimazione degli occhi e gli starnuti siano parte di una qualche forma di patologia allergica del gatto, bisogna osservare il loro comportamento, perché in caso di allergia non diventano apatici e solitamente non sviluppano la febbre.Non si può curare il fenomeno dello starnuto, perché come abbimao visto, in sé non è una malattia. Ma una volta individuata la patologia causa degli starnuti sarà semplice per il veterinario prescrivere per il nostro gatto la terapia adeguata. Dunque non bisogna incaponirsi a farlo andar via a priori, soprattutto se non siamo ancora sicuri di cosa dobbiamo leggerlo come un campanello d’allarme. L’importante è riuscire a descrivere al medico la frequenza degli starnuti, il carattere del gatto ed eventuali cambiamenti che abbiamo riscontrato nel suo comportamento. Normalmente le cure prescritte non si discosteranno da una terapia antibiotica, forse somministrata con iniezioni. Qualche veterinario invece opterà per l’areosolterapia, soprattutto in caso di infezione alle vie respiratorie.
Se si vuole curare il gatto con rimedi casalinghi, è bene cominciare offrendo al gatto cibo caldo, un buon compromesso sono croccantini inumiditi nel brodo. Molti mici purtroppo rifiutano il cibo quando sono raffreddati perché la malattia compromette il senso dell’olfatto che stimola in lodo l’appetito, Il calore della pappa calda servirà ad emanare odori più forti, che stimoleranno l’appetito del gatto e lo preserveranno da inappetenza e successiva debolezza. Privilegiare pesce, pollo e tonno, che sono le pietanze di cui i gatti vanno più ghiotti, probabilmente anche quando sono un po’ acciaccati. Può essere utile anche lasciare il micio in bagno con sé mentre si fa la doccia, in modo che il vapore lo aiuti a decongestionare le vie respiratorie. Non costringerlo se però vediamo che da segni di disagio, perché restare nel vapore senza voglia potrebbe finire per essere traumatico. Per aiutarlo poi a liberarsi di secrezioni mucose attorno ad occhi e narici può essere utile tamponare le parti con un panno morbido imbevuto di camomilla, proprio come per i bambini. La vasellina è un ottimo alleato del loro nasino screpolato. Le nonne un tempo facevano dei veri e propri summifluvi ai gatti malati con una ciotolona di camomilla bollente, fermando il micio su una sedia di paglia a trama larga. Se comunque il gatto non migliora in fretta portatelo, senza ulteriori indugi, dal veterinario di fiducia per un controllo e per un’eventuale prescrizione di un ciclo di antibiotici.Non esistono dei veri e propri metodi preventivi per scongiurare il rischio di raffreddore, come può essere difficile stare attenti a non far ammalare il gatto che vive in casa senza evitare di aprire le finestre quando è freddo, anche solo per cambiare aria. Il modo migliore per prevenire infezioni delle vie respiratorie superiori è sicuramente quello di vaccinare il gatto come indicato dal veterinario. Esistono per fortuna vaccini specifici per gatti, che hanno lo scopo di prevenire l’attecchimento di malattie più disparate. Praticamente il vaccino è in realtà un virus che viene iniettato in un corpo sano in dosi non massicce, permettendogli dunque di creare gli anticorpi che serviranno ad evitargli la proliferazione una volta che eventualmente il virus si avvicina al gatto vaccinato. In questo modo si spinge il sistema immunitario del gatto a produrre gli anticorpi specifici contro questo gene riconoscendolo ma rendendolo immediatamente innocuo. E’ bene far vaccinare i gattini a quaranta-quarantacinque giorni di età per tutte le vaccinazioni possibili, soprattutto se potrebbero frequentare altri gatti. E’ l’unico modo per dormire sogni tranquilli e per evitare malanni ciclici e fisico cagionevole.
Un raffreddore trascurato o un'infezione più seria possono anche causare una polmonite. Questa seria patologia, infatti, non interessa solo l'apparato respiratorio degli uomini ma anche quello degli animali. I sintomi sono piuttosto gravi e, appena li riscontrerete è opportuno recarsi immediatamente dal veterinario. In particolare il gatto apparirà stanco e spossato, tenerà a dormire spesso e a non avere appetito, il suo respiro sarà affannoso e irregolare. Alla comparsa di questi sintomi è necessario misurare la temperatura, se è alta potrebbe trattarsi molto probabilmente di una polmonite. La terapia per questa malattia deve essere osservata in modo rigoroso fino alla completa guarigione e prevede antibiotici, sulfamidici e mucolitici. Nei casi più gravi l'animale può essere curato anche con flebo, per riportare a livelli normali l'idratazione e per integrare l'alimentazione.
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