Gatto Vermi

I Vermi, o Elminti

Tutti sappiamo, per esperienza, che i gatti possono essere attaccati da parassiti quali pulci e zecche, ma non dobbiamo dimenticare che accanto a questa possibilità c’è quella che siano vittima di altre forme parassitarie, questa volta interne che intaccano il loro organismo. Stiamo parlando di vermi (o elminti), e di una serie di altri esseri microscopici che vengono chiamati genericamente con il nome di protozoi. Non è ancora ben chiaro con che incidenza questi parassiti interni attacchino i nostri gatti, sembra, stando alle esperienze degli appassionati, che i gatti che vivono in campagna siano più ricettivi nei confronti dei vermi, insieme ai gatti di appartamento che sono abituati a lasciare casa e girare da soli nei dintorni. Quale che sia la reale incidenza sicuramente i vermi attaccano principalmente due tipologie di gatti: da un lato i cuccioli fino a dieci mesi di età, dall’altro i gatti adulti che vivono in casa o nelle aree residenziali. Uno studio sull’argomento ha evidenziato come un gatto adulto su cinque e un cucciolo su tre presenti questo problema. Gli elminti si dividono, in base alla loro forma, in: platelminti, nemertini, turbellari ed anellidi. I platelminti sono vermetti piatti, con un apparato digerente fortemente ramificato I nemertini sono vermi formati da fibra muscolare. I turbellari sono vermi a forma tubolare e senza apparato espellente. Gli anellidi, infine, sono vermi in cui la fibra muscolare circolare è molto sviluppata, assomigliamo per intenderci a lombrichini, e sono quelli con l’apparato digerente più evoluto.

I vermi infestanti la specie felina sono per lo più della famiglia degli ascaridi, dei nematelminti (toxocara cati), degli anchilostomi, e dei cestoidi.

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I Nematodi

I Nematodi sono quelli che comunemente chiamiamo ascaridi ( "Toxocara" e "Toxascaris"). Sono i vermi responsabili nel gatto della diarrea, della stipsi, e dei rigonfiamenti addominali; a volte possono anche causare anemia o deperimento generale. Si stanziano tra i villi intestinali, specialmente nel tratto del tenue, nutrendosi dei residui di cibo non completamente digerito e dei prodotti della digestione (il chimo). Hanno forma cilindrica e possono raggiungere fino a 10 – 12 cm. Infestano soprattutto i cuccioli attraverso la placenta della mamma o il suo latte. Sono di colore bianco rosato e attaccano in particolare i cuccioli, che sono infestati dalla madre attraverso la placenta e con il latte. Questo tipo di vermi sopravvive molto a lungo nell’organismo ospite, anche fino a cinque anni e, se vengono ingoiati da un soggetto sano lo colonizzano in brevissimo tempo ricominciando il loro ciclo riproduttivo.

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Altri tipi di vermi

I vermi "Trichiuris" e "Filaria" hanno dimensioni minime rispetto agli ascaridi e, fortunatamente, sono molto meno frequenti di questi. Possono provocare diarrea come gli altri ma anche perdita di peso o anemia. Le larve dei vermi "Trichiuris" si stanziano nell'intestino crasso, mentre quelle del genere "Filaria" attaccano di preferenza l'intestino tenue. Entrambe sono pericolose più degli ascaridi perché sono ingrado, in particolari condizioni, di perforare le pareti intestinali provocando emorragia.

I vermi tricuridi sono molto piccoli, quasi invisibili ad occhio nudo, ma diventano pericolosissimi perché si nutrono del sangue dell’intestino cieco, dove si stabiliscono nella mucosa intestinale. Al microscopio le loro uova somigliano a minuscoli limoni.

Gli Anchilòstomi e gli "Uncinària" anche sono vermi che causano diarrea, con spesso presenti macchie di sangue, spossatezza e anemia. Sono talmente piccola che spesso sfuggono alla vista all’interno delle feci. Hanno il capo che termina ad uncino e con quello si attaccano alle mucose dell’intestino tenue dove entrambe le specie si stabiliscono. Spesso sono così longevi da vivere per l’intera vita del gatto che li ospita. Le larve di questi vermi sono in grado di stanziarsi anche nella cute degli esseri umani e spesso sono la causa di dermatiti lente e fastidiose. Si tratta di vermi anche molto prolifici, tanto che in un giorno solo possono arrivare a deporre fino a diecimila uova. Possono attaccare il gatto tramite ingestione o attraverso la colonizzazione dei bulbi piliferi. L’infestazione può avvenire sia per ingestione delle larve sia per via cutanea, mediante i follicoli piliferi. Da qui si spostato e si stanziano nel sangue e nei polmoni.

Le Tènie sono parassiti dell’intestino tenue e, più raramente, dell'intestino crasso. Il verme di tenia adulto è formato da segmenti, l’ultimo dei quali, una volta pieno di uova, si stacca e viene evacuato assieme alle feci. Per questo motivo spesso i vermi della tenia sono visibili ad occhio nudo, come semetti biancastri, intorno all’ano del gatto, dove possono dare luogo a blande irritazioni. Questi vermi si trasmettono attraverso le pulci.

I Trematòdi sono infine vermi che causano problemi digestivi, ma anche itterizia, diarrea o anemia. Si stabiliscono nell'intestino tenue, nel pancreas e nei condotti biliari.


Sintomi e diagnosi

I principali sintomi delle più comuni infestazioni da vermi sono legati ad un ritardo nella crescita del gatto ed a problemi di anemia, oltre che, ovviamente, diarrea. Nel gatto cucciolo si potrebbe notare anche un cambiamento della struttura dell’addome, rigonfio con gli estremi smussati, che potrebbe somigliare a quello di un ranocchio. In gergo medico questo rigonfiamento viene chiamato ventre batraciano. Quando l’infestazione avviene contemporaneamente a tanti gatti, per esempio in gattili o colonie feline, si notano anche problemi di comportamento, oltre che episodi di rachitismo e febbre diffusa. Le infestazioni di vermi non sono mai decisamente preoccupanti e vengono debellate con una terapia solitamente di breve durata. Purtroppo non è possibile prevenire l’attecchimento dei vermi per cui il trattamento effettuato sulle mamme non evita ai cuccioli di essere infestati una volta dati alla luce.

Se sospettiamo che il nostro gatto abbia i vermi dobbiamo evitare di cercare rimedi da autodidatta, proprio per la grande varietà di vermi esistenti, che potrebbe rendere davvero difficile l’individuazione della specie e della conseguente terapia. Una volta dal veterinario, questi esaminerà le feci e consiglierà la cura adatta anche per eventuali recidive. Addirittura dal medico è possibile che alcuni vermi non vengano individuati correttamente neanche con gli esami al microscopio, per cui spesso c’è bisogno di ripeterli entro breve.


Gatto Vermi: Cura e prevenzione

Chi ha una gatta in dolce attesa dovrà trattarla con un vermifugo almeno una quindicina di giorni prima del previsto parto. La terapia andrà continuata anche entro un mese dalla nascita dei cuccioli, che potranno a questo punto ricevere il primo vaccino, e ripeterlo dopo tre mesi e sei mesi. Molti veterinari consigliano, per una prevenzione ad ampio raggio, di somministrare il trattamento vermifugo almeno due volte l’anno. Solitamente i medicinali che hanno questo scopo sono sotto forma di pasta (indicata per i cuccioli) e compresse (indicate per i gatti adulti).

Quanto al padrone, sarà sua cura disinfettare accuratamente la casa e in particolare gli oggetti utilizzati dal gatto (cassetta dei bisogni, ciotole, tiragraffi ed eventuali altri giocattoli del micio) per distruggere tutte le uova eventualmente rimaste. La disinfestazione completa servirà anche a creare un ambiente ostile a pulci e zecche. Esistono delle pratiche che risultano blandamente “preventive”, basate su esami clinici e sul trattamento di gatti portatori sani, resta però certo che il modo migliore per prevenire l’infezione consista nel mantenere il più puliti possibili gli ambienti che ospitano gli animali. Come il veterinario saprà ben dire, la verminazione somministrata al gatto regolarmente ogni due anni, è nel complesso un efficace sistema preventivo.



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