Cistite del Gatto

Come si forma la cistite

La cistite è l’infiammazione della vescica. Nei nostri amici gatti, la causa più frequente delle cistiti è costituita da calcoli di struvite. La struvite è un minerale, nello specifico un fosfato idrato di ammonio e magnesio. Si può limitare il pericolo di formazione di questi calcoli con una alimentazione specifica per il caso, che favorisca la produzione di urina acida. La cistite si manifesta nei mici con un assiduo e persistente bisogno di fare la pipì, accompagnato da dolore forte: succede che durante la minzione il gatto possa addirittura lamentarsi con miagolii o urletti sofferenti, a volte si può trovare anche qualche goccia di sangue nella lettiera. Se ci si trova davanti a casi piuttosto gravi invece, l’uretra, ovvero il condotto che consente alla vescica di svuotarsi può intasarsi, il gatto quindi non riesce ad urinare, ed in brevissimo tempo, i reni smettono di funzionare e la salute dell’animale peggiora velocemente. La vescica si distende poi in maniera irregolare e l’urina che non riesce a fuoriuscire è costretta a tornare verso i reni, provocando la loro degenerazione e l’avvelenamento del gatto che si ritrova in tempi brevi con il sangue pieno di urina. La cistite può essere anche di origine batterica, il cui caso si riscontra maggiormente nelle femmine, in quanto la forma più larga e corta della loro uretra permette a batteri, sempre presenti sulla vulva, di penetrare le barriere protettive con più facilità.

Ma la forma più diffusa, come anticipato, è data dalla formazione di calcoli che, battendo sulle pareti della vescica ad ogni movimento, ne causano l’infiammazione. Spesso cistite è un problema dei maschi castrati molto presto, almeno prima dei sei-sette mesi di età, in quanto quando l’intervento di sterilizzazione blocca la regolare crescita del pene, che quindi resta più piccolo del normale. Ciò non toglie che la patologia possa verificarsi negli altri animali. Quando le condizioni peggiorano a vista d’occhio è necessario intervenire in maniera chirurgica, prima depurando il sangue dall’urina e estraendo i calcoli eventualmente formatisi e poi allargando l’ultimo tratto dell’uretra, in modo da consentire una regolare uscita del liquido.

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Le terapie

Condizioni di forte stress per il gatto creano una situazione fertile per l’insorgenza di questa, come di altre malattie. In particolare la cistite definita idiopatica può arrivare in seguito a forti stimolazioni negative che coinvolgono i due rami principali del sistema di risposta agli stress: nervoso e endocrino. A questa condizione si accompagna un’ alterazione dei glicosaminoglicani (GAG), agenti protettivi che rivestono le pareti interne della vescica e le difendono dall’adesione di microrganismi e dalla formazione di cristalli. Per stare tranquilli ed evitare al massimo questo tipo di problema si dovrebbe stare attenti a non lasciare poche cassette per più gatti, sminuire al massimo lo stress di un trasloco o di temporanei stanziamenti di più mici in un ambiente troppo piccolo, preparare bene e per tempo l’arrivo di un cane o di un bambino, tutte cause che snervano il gatto abituato normalmente alla calma ed alla sedentarietà.

Esistono, pare, cure tutte naturali che arginano il problema della cistite e della formazione dei calcoli. Tra le più efficaci ricordiamo l’aggiunta di un infuso di erbe nel cibo del gatto. La tisana comprenderà un cucchiaio di tarassaco, prezzemolo, uva ursina e crescione, versati in un sacchetto di tela pulito e lasciasti in infusione per 20 minuti in acqua calda. Basterà unire due cucchiaini di infuso ad ogni pasto per circa una settimana. Altro rimedio, sempre da aggiungere al cibo, prevede un cucchiaino di luppolo essiccato in polvere. Nello stesso tempo, sarà utile somministrare al gatto l’oligoelemento Rame, per una fiala al giorno, sciolta in acqua della ciotola, e proseguire fino a che non si noti un buon miglioramento, se però la cistite sembra non migliorare sotto nessun aspetto diventa necessario e poi rivolgersi al veterinario.

Non è raro che la cistite idiopatica guarisca da sola, entro una decina di giorni, se non è accompagnata da ostruzioni del condotto, il trattamento sarebbe consigliabile comunque per lenire i dolori al micio affetto. Quando si tratta invece di cistite ostruttiva non si potrà fare a meno di “disintasare” l’animale con farmaci che sciolgano i cristalli, in caso di calcoli molto piccoli, oppure con una incisione chirurgica. La terapia farmacologica prevede una serie di antibiotici accompagnati da antinfiammatori non steroidei, un esempio è il metacam, per cinque giorni. Quanto ai cristalli formatisi, una dieta che acidifichi l’urina servirà senz’altro allo scopo, o almeno coadiuverà l’attività dei farmaci. Servirà inoltre incitare il gatto malato a bere molto, il più possibile, per farlo potrebbe essere funzionale aggiungere all’acqua l’aroma o, semplicemente, l’acqua di cottura di carne o pollo. In commercio esiste anche una soluzione che rafforza le vie urinarie, si chiama Urys e se usata sotto il controllo del veterinario può contribuire ad una guarigione definitiva. Sarà in portante, in ogni caso, fare controlli delle urine ripetuti e costanti per tutta la durata della malattia.

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Cistite del Gatto: Le cistiti batteriche

Se la cistite è di origine batterica, potrebbe essere un problema individuare il tipo di batterio, in modo da prescrivere una adeguata cura antibiotica. Il veterinario potrebbe ritenere necessario, per la diagnosi, effettuare un prelievo di urina direttamente dalla vescica e procedere con un antibiogramma. In mancanza di questo potrebbe rischiare di andare per tentativi e allungare così le pene del micio malato.

Per una cisti batterica è efficace anche la cura omeopatica, anche se più lenta di quella antibiotica. Si può utilizzare il Nux-vomica 30 CH, con 1 goccia ogni 5 minuti per un’ora al giorno. Solitamente dopo il trattamento per qualche giorno, il gatto appare molto più vitale, reagendo molto bene alla terapia omeopatica.

Trattare i gatti con analgesici non porta una vera utilità, a differenza degli antinfiammatori. Alcuni veterinari poi prescrivono anche dei blandi ansiolitici o antidepressivi, se notano che il gatto ha perso la sua normale vitalità. Anche la dieta e l’esercizio fisico possono contribuire a non rattristare il gatto con problemi di cistite, oltre ovviamente a tante attenzioni, cure e coccole da parte del padrone.

Dato che la presenza di liquidi nell’organismo del gatto aiuta a combattere la formazione di eventuali calcoli o cisti, è buona cosa convincere il gatto ad assumere molto liquidi. Un modo per farlo, oltre al già citato trucco dell’acqua aromatizzata, è mettergli a disposizione cibo umico al posto delle crocchette, e fargli trovare una di quelle fontanelle per gatti, che stimolano la sua curiosità e la voglia di bere. Anche distrarre il gatto dalla patologia è un’ottima cosa. Un buon padrone attento farà infine in modo che la sabbietta sia sempre pulita e fresca, e che ci sia sempre a disposizione un graffiatoio.



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