Vendita Maltese

Origini e storia

Il Maltese è stato sempre il cane dell’aristocrazia e dei nobili. Fu il prediletto delle matrone romane, come delle dame medioevali e rinascimentali e poi delle signore ottocentesche. come la duchessa d’Alba, ritratta da Goya con un Maltese accanto, e della nobiltà rinascimentale, ma anche più recentemente da artisti ed attori, come Giuseppe Verdi (1813-1901), che adorava il suo splendido esemplare Loulou, e come Gary Cooper, che portava sempre con sé la sua cagnina. Numerosi sono gli artisti che nelle loro opere ritrassero cani di tipo Bichon, specie nel periodo rinascimentale, quando il Maltese fu di grande moda. Solo per citarne alcuni: Tiziano, Tintoretto, il Veronese, Antonio di Iacopo Benci, detto il Pollaiolo e suo fratello Piero, Rubens, Goya e tanti altri. Tutti i Bichon sono molto apprezzati come cani da compagnia e da guardia. In Belgio, a causa della caratteristica toelettatura di alcuni di loro, sono stati chiamati a lungo “cani leone”,. il Maltese odierno è stato forse ottenuto inserendo in Bichon bianchi, sangue di Épagneul nani, barboni nani e forse anche cani di Cayenna.

Per un certo periodo l’Inghilterra ha rivendicato il diritto di avere avuto l’origine della razza, portando come dimostrazione il fatto che essa era originaria dell’isola di Malta e che questa, fino al 1964, è stata colonia britannica. la tesi delle origini maltesi non è provata, anzi, e giustamente, nella riunione della F.C.I. tenutasi ad Interlaken in Svizzera il 20 e 21 settembre 1954, è stata asserita l’appartenenza della razza all’Italia. Il Maltese è conosciuto e diffuso in tutto il mondo, e in America, dove è giunto nel 1888, ha riscosso un successo notevole, in Italia, noto ed apprezzato. Il maltese è una razza italiana infatti pur non essendo chiarissima la sua storia la FCI nell’assemblea generale tenutasi in Svizzera il 20-21 settembre 1954 all’unanimità ha confermato l’appartenenza della razza all’Italia.

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Norme e regolamenti

maltese lungoOvviamente come ogni cane di razza viene venduto da allevamenti o negozi specializzati sempre in conformità alla legge del 21 ottobre 1997, n. 34

“Tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo” prevede che “gli animali possono essere venduti soltanto previa certificazione di buona salute attestante che il soggetto non presenta sintomi clinici riferibili a malattie infettive trasmissibili ed è esente da malattie infettive trasmissibili, rilasciata dal servizio veterinario dell’azienda USL competente per territorio o da medici veterinari liberi professionisti della provincia autorizzati dalla stessa azienda USL. La validità del certificato è di due giorni dal rilascio”. Per i contravventori, articolo 24 comma 5, si applica “la sanzione amministrativa del pagamento di una somma compresa tra un minimo di 154,93 ed un massimo di 1549,37 euro”.

L’articolo 2 comma 1 dell’Ordinanza del Ministro della Salutedel 9 settembre 2003 già richiamata, dispone che “è vietato acquistare, possedere o detenere cani di cui all’art.1(vedi elenco a pagina 36):

a) ai delinquenti abituali, o per tendenza;

b) a chi è sottoposto a misura di prevenzione personale o a misura di sicurezza personale;

c) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per delitto non colposo contro la persona o contro il patrimonio, punibile con la reclusione superiore a due anni; d) a chiunque abbia riportato condanna, anche non definitiva, per i reati di cui all’art. 727 del codice penale; e) ai minori di 18 anni e agli interdetti e inabilitati per infermità”.

La compravendita di una cosa (a ciò dobbiamo purtroppo rifarci ancora in tema di animali) è un contratto che si completa prima ancora del trasferimento o consegna della cosa stessa, ai sensi dell’articolo 812 del Codice civile.

Secondo l’articolo 5 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 febbraio 2003 che ha recepito l’Accordo Stato- Regioni sul benessere degli animali da compagnia e pet-therapy del 6 febbraio 2003,“le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano provvedono a sottoporre all’autorizzazione di cui all’art. 24 del Decreto del Presidente della Repubblica 8 febbraio 1954, n. 320, anche le attività di commercio, di cui all’art. 1, comma 2, lettera c)”. A tal fine, le Regioni richiedono, almeno, alcuni requisiti fra i quali:

e) il possesso per la persona responsabile, delle cognizioni necessarie all’esercizio di tale attività, di una qualificata formazione professionale o di una comprovata esperienza nel settore degli animali da compagnia;

f) i locali e le attrezzature utilizzate per l’attività abbiano requisiti che siano stati giudicati validi e sufficienti dalle Autorità sanitarie dell’Azienda Sanitaria locale che ha effettuato il sopralluogo;

g) l’aggiornamento da parte dell’azienda dei registri di carico e scarico dei singoli animali da compagnia, compresa l’annotazione della loro provenienza e destinazione”

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    Vendita Maltese: Gli allevamenti specializzati

    buon allevatore ci mette il cuore nel suo lavoro e prodiga ogni cura ai suoi cani, sperando poi che possano diventare gli amici che gli acquirenti hanno sempre desiderato. I cuccioli che mette in vendita appartengono solo a cucciolate dell’allevamento, perciò all’atto dell’acquisto sono visitabili mamma e papà di ogni cucciolo.

    Se si vende un cucciolo Maltese, l’allevatore non può asserire che sia un toy (richiesta sempre più frequente da persone incompetenti) perché in questa razza non esiste, la si può trovare nel Barboncino o il Bassotto. Ogni serio allevatore rispetta nella sua selezione le caratteristiche dello standard di razza facendo accoppiare solo cani con pedigree. Il pedigree non è altro che l’albero genealogico del cane che permette di verificare se due soggetti che si accoppieranno sono di puro sangue e non consanguinei. Il pedigree inoltre permette di verificare se negli antenati ci sono campioni ,ciò per poter aver maggiore tipicità nei cuccioli che nasceranno. Per rendere sempre più selettivo e professionale l’allevamento cinofilo l’ENCI (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) ha richiesto di tutti i maschi riproduttori il deposito del DNA, se il serio allevatore si attiene a queste regole è difficile poi che possa tradire la fiducia dell’acquirente del cucciolo Maltese. Taluni allevatori pur di ottenere taglie molto piccole del Maltese ,nella loro selezione preferiscono comunque ottenere cuccioli che non superino da adulti i 2,200 kg/ 2,300 kg senza alterare le altre caratteristiche e senza cadere in gravi pecche come il rachitismo.

    Il prezzo del cucciolo Maltese è dai 450 € presso i privati e dai 500€ ai 1.500 € presso gli allevamenti specializzati.



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