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Esistono molti tipi di patologie, le più comuni sono per lo più di patologie prevenibili ( virali o batteriche: causate da parassiti; legate a fattori alimentari o ambientali) del tutto o in parte, o diagnosticabili in tempo utile per evitare ogni problema al cane. patologie o malformazioni genetiche che- al di la della loro curabilità o incurabilità- sono spesso diagnosticate in tempo utile per decidere di “ escludere dalla riproduzione” il cane affetto. Ci sono poi patologie (pochissime, per fortuna) trasmissibili all’uomo, delle quali è giusto conoscere i sintomi principali per poter prendere le dovute precauzioni qualora insorga un sospetto. Anche per la stragrande maggioranza delle malattie virali ( che sono sempre gravissime e spesso causano la morte del cane) fortunatamente oggi esiste la prevenzione vaccinale . E’ comunque importante conoscere cause ed effetti di queste patologie per non cadere nella trappola della superficialità (“al mio cane non succederà mai, vive solo in casa”, “oramai la rabbia è stata debellata, la vaccinazione è superflua”; “vaccinare il cane- specie da caccia- gli “fa perdere il naso”, preferisco evitarlo“). E così via. Purtroppo sono frasi che si sentono troppo in giro, e i proprietari di cani che le ascoltano non tengono conto che se veramente amano i loro amici a quattro zampe non devono“ assolutamente “ascoltarle e vaccinare sempre i loro cari amici. Conoscere i sintomi è meno utile, purtroppo, al cane stesso; anche una diagnosi tempestiva non da’ sempre garanzie di guarigione sicura. Può essere invece utile al proprietario, perché quando si sospetta una malattia virale è “fondamentale” evitare ogni contatto tra il proprio cane e gli altri animali, per evitare il diffondere del contagio. Nel caso della rabbia, trasmissibile all’uomo, le precauzioni dovranno essere moltiplicate per mille, non abbassare mai la guardia finchè il cane non è sicuramente guarito.
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È la malattia che uccide di più tra i cani, volpi e furetti. Il responsabile è un virus trasmesso per varie vie, soprattutto quella aerogena. I sintomi possono essere molteplici a seconda dell'apparato colpito. Nei cuccioli, in genere ,è frequente la localizzazione intestinale: non hanno più voglia di alimentarsi, sono disidratati, e presentano una diarrea emorragica. Se il virus attacca il sistema nervoso, la patologia risulta più ambigua e pericolosa poichè compare a volte quando il cane sembra già guarito.
Di solito il cimurro nel cane ha diverse fasi, all’inizio porta la febbre, lo scolo nasale e oculare, poi la patologia può arrestarsi oppure trasformarsi gradualmente nella forma respiratoria o gastroenterica. Ai pochi cani che superano questa grave forma, può subentrare quella neurologica. Ma non sempre la sequenza dei sintomi è questa, a volte attacca direttamente il sistema nervoso e a volte c'è solo la forma gastroenterica. La forma di infezione nervosa è contraddistinta da depresslone, movimenti incoordinati, convulsioni come quelle che provoca l’epilessia. Purtroppo in genere il cane con questa patologia muore, ed anche se riesce a sopravvivere resterà handicappato con spasmi muscolari a carico degli arti o della faccia come se avesse dei tic nervosi localizzati. E’ buona cosa sospettare un cimurro in ogni caso di febbre del nostro amico caneI principali sintomi di cimurro nel cane sono: febbre, scolo oculare e nasale mucopurulento, tartufo e cuscinetti plantari secchi; forma respiratoria, con polmonite; forma gastroenterica, con vomito e diarrea , forma neurologica, con crisi convulsive; a livello ematico si ha tipicamente leucopenia (forte diminuzione dei leucociti circolanti nel sangue). Dal punto di vista clinico si tratta di una delle malattie più complesse per le notevoli varianti nei sintomi presentati dal cane infetto. Infatti nel cimurro, patologia sempre con febbre, si notano comparse di un'eruzione cutanea di pustole, vescicole e bolle, in particolare nella parte interna delle cosce e sulla pancia. Per diagnosticare il Cimurro si usano degli esami immunoistochimici (è una metodica che serve per evidenziare, in una sezione di tessuto, determinate sostanze attraverso l'utilizzo di reazioni antigene-anticorpo e andando a mettere in evidenzia dove questo complesso viene a formarsi con vari metodi es.: enzimatici, fluorescenti).Per questo esame si preleva un campione di materiale cerebrale oppure si ricorre alla tecnica biomolecolare che ricerca l’insieme dei cromosomi per individuare il difettoso per poi isolare il virus.Ancora oggi non esistono, purtroppo, farmaci antivirali validi a combattere il virus del cimurro , perciò in caso d’infezione la terapia si basa principalmente su medicamenti che riducono i sintomi che il cane presenta, cioè, si utilizzeranno espettoranti e mucolitici per combattere i problemi respiratori; farmaci antiemetici ( che controllano il vomito) ed infine la fluidoterapia cioè somministrazione orale o parenterale di soluzioni di NaCl, NaHCO3, KHCO3, propionato di sodio, glucosio, glicole propilenico. Si utilizzano anche antibiotici a largo spettro di azione per prevenire infezioni batteriche secondarie ed infine quando i sintomi neurologici sono troppo evidenti , farmaci anticonvulsivi.
La cosa più importante da fare è la vaccinazione preventiva che va eseguita nei cuccioli già svezzati prima che gli anticorpi della mamma siano in declino e possano contrarre il virus che è sempre presente nell’ambiente, e in tutti i cani che devono vivere insieme agli altri cani ( allevamento, pensione,ecc.). La vaccinazione che deve essere sempre fatta ai nostri amati canie, prevede la somministrazione di vaccini contro il cimurro, la parvovirosi e l’epatite. L’associazione di vaccini contro il cimurro e la parvovirosi è indispensabile per le prime difese immunitarie del cane; si può invece praticare contemporaneamente la vaccinazione per il cimurro e l’epatite.I cuccioli vanno vaccinati tra le sei e nove settimane di vita , solo se è proprio necessario ,si può decidere di vaccinare a quattro settimane. Questo perché vaccinando prima del tempo indicato ,un cucciolo, ci potrebbero essere delle interferenze con gli anticorpi che il cane ha preso attraversa il colostro materno.È una malattia comparsa recentemente in Italia ed essendo una nuova forma di patologia ha provocato molti decessi tra i nostri beniamini cani, specialmente in quelli di giovane età, si dice che le prime segnalazioni risalgono al 1979.Il vettore di questa patologia è un virus che colpisce l'apparato digerente: il sintomo prevalente è il vomito, seguito da diarrea emorragica. Essa è anche detta “parvovirosi del cane” è una malattia infettiva e contagiosa conosciuta comunemente con il nome di gastroenterite emorragica , attacca soprattutto i cuccioli di età tra i trenta giorni e i tre mesi e può avere causare molto spesso la morte dei cuccioli infetti. L’infezione avviene mediante l’ingestione o inalazione di materiale infetto contaminato dalle feci di animali malati, questa patologia colpisce soprattutto l’intestino e causa diarrea quasi sempre sanguinolenta. Il cucciolo malato, si disidrata rapidamente attraverso i continui vomiti e in esso possono insorgere infezioni secondarie e presenta intenso dolore se gli si tocca a livello stomaco e pancia. Le condizioni generali del cane malato, come in quasi tutte le patologie, hanno un ruolo importante per ottenere la guarigione completa: cani già debilitati da parassitosi o mal nutriti hanno minori possibilità di sopravvivenza. L’andamento della malattia ha un percorso molto breve difatti in circa una settimana il cucciolo guarisce o muore.
Per curare questa patologia sono previste terapie intensive che non sempre garantiscono la guarigione, per questo motivo la vaccinazione è l’unica arma che ha un proprietario di un cane per prevenire questa malattia che ha un decorso di estrema gravità. Tutti i cuccioli devono venire vaccinati assolutamente, gli anticorpi materni possono interferire con la vaccinazione fino all’età di quattro mesi e mezzo. Questo comporta che la vaccinazione deve essere effettuata a partire dal sessantesimo giorno di vita, con richiami di vaccino a distanza di ventuno giorni fino al compimento della diciottesima settimana, in modo che ci sia una adeguata risposta immunitaria nel cucciolo. Successivamente bisogna effettuare richiami annuali per tutta la vita del cane mentre nei trovatelli, cuccioli di importazione o nati da madri non regolarmente vaccinate, la somministrazione del primo vaccino dovrebbe essere anticipata al quarantacinquesimo giorno, per poi effettuare richiami di vaccino fino al compimento delle diciotto settimane.I punti principali della cura:1. la somministrazione precoce di fluidi endovena, sia per reidratare che per nutrire i pazienti colpiti che rifiutano sempre il cibo;2. è importante arginare il predominio dei batteri con la somministrazione di antibiotici a largo spettro e di controllare il vomito e la diarrea dei cani malati.3. c’è bisogno sempre di esami di laboratorio ripetuti, per tenere sotto controllo il numero dei globuli bianchi del cane malato ed il suo stato di idratazione.4. procurare al vostro cane un ambiente pulito, tranquillo e senza stress, durante il periodo di convalescenza, lasciarlo in pace e non incoraggiarlo a giocare o a fare altro perché ha solo bisogno di calma e tranquillità.La Displasia dell'anca, anche conosciuta come lussazione congenita dell'anca (LCA) o displasia congenita dell'anca (DCA) è uno sviluppo anomalo dell'articolazione dell'anca che porta gradualmente la testa del femore a dislocarsi dalla cavità acetabolare. Ha inizio in epoca fetale e, se non trattata, evolve durante i primi anni di vita con esiti permanenti e invalidanti. Per questo suo carattere evolutivo è anche definita displasia evolutiva dell'anca, è una patologia dell’articolazione coxofemorale , che colpisce quindi l’arto posteriore in modo mono o bilaterale. E’ trasmessa geneticamente come carattere polifattoriale, non vanno tuttavia ignorati altri fattori come quelli ambientali e alimentari, in particolare, quest’ultimo caso, diete iperproteiche e ipervitaminizzate durante la crescita. Qualunque sia la causa, come risultato finale avremo un’articolazione instabile e malformata e quindi predisposta ad andare incontro ad una patologia degenerativa che porterà ad una condizione di vita assai precaria per il cane. Questa malattia è molto importante per il cane perché le articolazioni coxofemorali sono strutture anatomiche che oltre a sopportare il peso del cane, partecipano al movimento in entrambe le direzioni di marcia e sono coinvolte nella sospensione, nella ripresa dell’andatura, nell’assumere il decubito , cioè qualsiasi posizione il cane prenda. Si può quindi capire come per qualsiasi movimento, il tutto dipende dalla congruità delle teste del femore nelle cavità acetabolare.
La diagnosiConsiste in un esame radiografico eseguito dopo l’anno di età del cane e può rilevare un acetabolo(cavità ossea in cui s'innesta la testa di un altro osso)poco profondo, una testa del femore appiattita, una sublussazione e/o una malattia degenerativa secondaria delle articolazioni. Le tipiche modificazioni in senso patologico osservate in corso di displasie sono importanti per comprendere questa patologia. La sublussazione della testa del femore è la modificazione che si osserva più precocemente. Successivamente alla sublussazione si viene a creare una modificazione del carico sulle teste del femore,, sull’acetabolo e sulla capsula articolare che porta ad un’erosione della cartilagine articolare con tutti gli elementi caratteristici della malattia artrosica.Il periodo più critico, nello sviluppo dell’articolazione dell’anca nel cane, va dalla nascita fino ai due mesi di età. Allorchè l’acetabolo e la testa del femore hanno perso la congruità, l’intero sviluppo dell’articolazione sarà anomala con la comparsa di un’artropatia secondaria.I sintomi della displasia sono molto variabili e vanno d un decorso asintomatico a gravi alterazioni dell’andatura. Il cane displasico può presentare uno o più seguenti sintomi: zoppicatura, che aumenta dopo in prolungato esercizio; andatura sculettante e dondolante, con tipica andatura “ da coniglio” quando il cane corre; difficoltà ad alzarsi e riluttanza a muoversi con conseguente iposviluppo delle masse muscolari del treno posteriore; alterazione del comportamento fino ad influire negativamente sul carattere del nostro amico.
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