L’affidatario non aveva trattato il cane con la cura opportuna, non gli aveva dato sufficiente acqua, lo aveva legato a una catena troppo corta, lasciandolo circondato da mosche, e non gli aveva applicato una pomata per curare un’infezione all’orecchio. La sentenza ha considerato il proprietario responsabile dello stato di abbandono del cane, con una condanna per "l’esistenza di una situazione di incompatibilità con la natura dell’animale". Ogni volta che si decide di lasciare il proprio amico animale a qualcuno, è d'obbligo verificare personalmente se questi abbia i requisiti necessari, bisogna fornirgli le opportune regole comportamentali da tenere con il cane e assicurarsi che vengano messe in atto. È importante che il vostro amico fedele possa muoversi, essere lasciato libero da catena, almeno per qualche ora durante il giorno, deve essere portato a spasso e deve avere a disposizione cibo e acqua a sufficienza, quotidianamente.
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La sola negligenza del proprietario, nel caso in cui non dia precise disposizioni all’affidatario sulla cura del cane e non scelga adeguatamente a chi lasciare l'animale in sua assenza, è già di per sé punibile ai sensi di legge e a nulla serve fare ricorso, come nel caso descritto. Il proprietario aveva tentato di sollevarsi dalle proprie responsabilità, adducendo alcune giustificazioni, che non sono state sufficienti a convincere la Corte e a liberarlo dalla sentenza di colpevolezza. D’altra parte, cure adeguate e costanti nei confronti del proprio amico a quattro zampe tutelano prima di tutto la sua salute e sono una dimostrazione di affetto nei suoi confronti.
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