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La micosi è una malattia causata da funghi: sebbene solo un centinaio delle specie di funghi conosciute siano in grado di provocare malattie, le micosi sono comunque abbastanza diffuse. Questo perché il contagio è molto semplice, e non avviene solo in caso di contatto diretto con il soggetto portatore, ma anche tramite oggetti o indumenti, data la facilità con cui i funghi sopravvivono anche in condizioni sfavorevoli. Non si tratta comunque di malattie mortali, eccetto nel caso in cui sopraggiungano altri tipi di complicazioni.
Le micosi si dividono in micosi superficiali e micosi profonde. Quelle superficiali sono le più frequenti, e sono anche dette dermatofitosi, dal nome dei funghi che le provocano (dermatofiti, appunto). In Italia il dermatofita che più comunemente causa micosi è il Microsporum canis. Le micosi si manifestano con la comparsa, allo stadio iniziale, di un cerchietto rosso sulla pelle dell’animale, che comincia man mano a espandersi e a comprometterne il pelo, lo strato più esterno della cute e le unghie. La zona colpita dal fungo si presenterà arrossata, chiazzata ed eventualmente con pustole, e causerà forte prurito all’animale; frequente anche l’alopecia, ovvero la perdita di pelo. Le micosi del secondo tipo invece, quelle profonde, sono ben più pericolose di quelle superficiali, anche se più rare e meno contagiose: si manifestano quando i funghi arrivano a compromettere gli organi interni dell’animale, come polmoni, cervello, milza, o anche le ossa. Trovano terreno fertile in animali con le difese immunitarie già indebolite da altri fattori.Se non curate in tempo, le micosi interne possono diffondersi in tutto il corpo tramite il sangue, causare ulcere e noduli, e addirittura portare alla morte dell’animale. Frontline | Combo Spot On Gatti e Furetti | Protezione da pulci, pidocchi, zecche, uova e larve di pulci | 3 Pipette | 0.5 ml Prezzo: in offerta su Amazon a: 18,9€ (Risparmi 7,1€) |
Uno dei tipi di micosi più conosciuti e temuti, per la facilità di contagio (e quindi l’alto rischio anche per l’uomo di contrarla), è la tigna.
Si tratta di una malattia che colpisce soprattutto i cuccioli e i bambini, e che si mischia con grande facilità, sia tramite contatto diretto che indiretto –cioè tramite le spore che si diffondono nell’ambiente-. Anche gli adulti possono contrarla, sebbene generalmente questo indichi la presenza già precedente di una immunodepressione, ovvero una carenza di difese immunitare. Si manifesta con alopecia e desquamazione, e generalmente l’aria colpita ha una forma circolare. Altri sintomi sono croste, eritemi o alterazioni delle unghie; il prurito di solito, anche se presente, è lieve.Oltre ai sintomi precedentemente descritti, l’animale affetto da tigna è di solito abbattuto, poco vivace, o comunque presenta alterazioni dell’umore e comportamenti diversi dal solito.Un altro tipo di micosi è l’aspergillosi, causata da funghi del genere Aspergillus. Il più delle volte è circoscritta a naso, seni nasali e vie respiratorie, ma esiste anche in forma generalizzata, e delle due quest’ultima è la più pericolosa. L’aspergillosi nasale è evidenziata dalla presenza di muco e piccole lesioni nella zona del tartufo; alcune razze, precisamente quelle con nasi ampi, sono più predisposte al contagio rispetto ad altre con nasi schiacciati e piccoli, come il carlino e il bulldog. Inoltre è stata riscontrata una maggiore insorgenza della malattia nei cani giovani piuttosto che in quelli anziani, e, come già detto in precedenza per altre patologie, in esemplari con difese immunitarie già carenti.L’aspergillosi disseminata è invece una patologia ben più problematica: compromette l’intero corpo dell’animale, e si manifesta con febbre, dolori ossei, anoressia, letargia, e nei casi più gravi anche paralisi.Cosa possiamo fare per tenere il nostro cane al riparo dalle micosi? Non c’è una vera e propria terapia precauzionale, eccetto il buonsenso. Prestiamo attenzione all’alimentazione del nostro cane, nutrendolo in maniera corretta e con elementi di qualità, cosa che lo aiuterà sicuramente a sviluppare forti difese immunitarie; possiamo anche somministrare al nostro amico a quattro zampe un quarto di cucchiaino di olio di lino durante i pasti, come misura preventiva.
Ma la cosa più importante da fare è tenere sott’occhio il comportamento dell’animale, e controllargli regolarmente il pelo: qualora il nostro cane presentasse qualche sfogo cutaneo, o avesse alterazioni sensibili delle abitudini e dell’umore, l’unica cosa da fare e recarci tempestivamente dal veterinario.Diagnosticare le micosi non è sempre facile, e spesso potrebbe essere necessario più di un esame (una diagnosi completa ed esatta può richiedere anche una decina di giorni): fatto sta che, quando il nostro veterinario avrà individuato la natura precisa del problema, sarà poi facile curarlo tramite una terapia mirata. Di solito le terapie per la cura della micosi sono piuttosto lunghe: è comunque molto importante seguirle fino a completa guarigione, per evitare che la malattia recidivi, e quindi portare periodicamente l’animale a controllo dal veterinario per constatare i progressi.La micosi si cura, a seconda della gravità, con terapie topiche o sistemiche, o anche una combinazione di entrambe. Per le micosi localizzate in genere è sufficiente la terapia topica, ovvero l’applicazione di prodotti specifici (a base di ketoconazolo, miconazolo, clorexidina, e così via) sull’aria colpita della cute. Per quanto riguarda la terapia sistemica, invece, vengono somministrati farmaci a base di griseofulvina o di itraconazolo, ed è la soluzione che si adotta in caso di micosi generalizzate.Spesso, oltre a curare l’animale, ci sono altri accorgimenti da prendere: disinfettare la casa e l’ambiente in cui il cane vive, con particolare attenzione alla cuccia, ai tappeti, alle coperte; mantenere il pelo dell’animale ben pulito e pettinato durante tutta la durata del trattamento; igienizzare eventuali mezzi in cui il cane ha viaggiato. Nel caso di cani a pelo lungo, può essere utile la tosatura, per accelerare la guarigione.
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