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La sterilizzazione, detta anche castrazione, è quell'operazione chirurgica grazie alla quale vengono asportate parti degli organi genitali per evitare la riproduzione. Essa viene praticata soprattutto sugli animali e può essere di vari tipi, a seconda di quali parti vengono rimosse. Nei maschi, quando si rimuovono i testicoli si parla di orchiectomia. Nelle femmine, quando vengono rimosse le ovaie si parla di ovariectomia; quando viene rimosso l'utero si parla di isteroctomia; quando vengono rimosse sia le ovaie sia l'utero si parla invece di ovarioisteroctomia.
Ad un cane del canile non sono necessarie sterilizzazioni particolari, ma è sempre bene, appena s'adotta un cane, decidere se evitare del tutto la possibilità di farlo riprodurre o se invece lasciare questa possibilità. Special Dog Crocchette - 15 kg Prezzo: in offerta su Amazon a: 33,9€ |
Adottare un cane del canile, anziché comprarlo in un negozio o cercare appositamente di far accoppiare una coppia di cani per averne un determinato cucciolo, è un atto di estrema bontà verso gli animali. I cani dei canili sono solitamente cani abbandonati o maltrattati, malati o con malformazioni, quasi “scartati” dal resto delle persone. Sono cani che vivrebbero di solitudine, di una vita triste e difficile. Si tende a scegliere di adottare i cuccioli, perchè più teneri e malleabili, ma l'adottare un cane già adulto non è uno svantaggio per il nuovo padrone: essi possono essere degli ottimi compagni, fidati ed affettuosi; inoltre, è un po' come salvar loro la vita.
I cani dei canili sono spesso più problematici, all'inizio, dei cani comprati al negozio o adottati da amici e conoscenti. Questo perchè solitamente i cani dei canili arrivano da situazioni di difficoltà, di maltrattamento, di abbandono eccetera. È necessario manifestare maggiore comprensione, gentilezza, affetto e premurosità nei confronti di essi.. Non si può pretendere che essi, soprattutto se arrivano da situazioni difficili, ripongano subito nei nuovi padroni una fiducia totale; la diffidenza iniziale, però, col tempo può affievolirsi fino a sparire del tutto, ma sta al nuovo padrone fare in modo che il cane capisca che non verrà nuovamente abbandonato o maltrattato. Spesso è meglio evitare bruschi movimenti che possano essere fraintesi come gesti di rabbia verso i cani. È inoltre molto importante recarsi dal veterinario per i controlli, le vaccinazioni e tutto questo tipo di attività da ambulatorio, per assicurarsi delle condizioni di salute del nostro amico a quattro zampe.
La sindrome da abbandono è un disturbo psicologico che colpisce gli esseri umani, ma può anche manifestarsi negli animali, soprattutto quelli adottati dai canili che sono stati più facilmente vittime di abbandoni e maltrattamenti. Essa è causata da una mancanza d'affetto e da un sentimento di abbandono, di solitudine, di lontananza dagli affetti o, nel caso degli animali, dal padrone. Non è un aspetto a cui dare poca importanza e da sottovalutare, poiché la sofferanza procurata da questo è molta. Solitamente, si manifesta quando il cane vede che i membri della propria famiglia escono e lo lasciano da solo. Può reagire abbaiando, ululando, piangendo, insomma atteggiamenti che denotano sofferenza. Questi sono atteggiamenti problematici, soprattutto per persone come i vicini di casa, oltre che per l'animale stesso. I cani sono addestrabili e quindi questi comportamenti possono essere modificati, ma è necessario l'aiuto del veterinario o, ancora meglio, di un istruttore canino. L'importante è cercare di modificare questi atteggiamenti all'inizio del loro manifestarsi, in modo da non farli radicare nella natura del cane. È impensabile per una persona, con tutto l'impegno e l'amore che può dare nella cura di un animale, che possa stare a contatto con quest'ultimo tutto il giorno, tutti i giorni: nell'andare a lavorare, è certamente impossibile potersi portare dietro il cane. A volte, la soluzione più semplice è quella di adottare un altro cane così da fare in modo che i due si tengano compagnia reciprocamente.
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