Petauro dello zucchero

Caratteristiche

Il petauro dello zucchero, o petaurus breviceps, è un piccolo marsupiale appartenente alla famiglia dei Petauridi. E’ conosciuto anche con il nome di ‘scoiattolo volante’ per la sua capacità di effettuare lunghi salti da un punto all'altro grazie ad una membrana allungabile che collega gli arti. E’ grande appena 32 centimetri coda compresa per un peso complessivo di 135 grammi. I maschi sono generalmente più grandi delle femmine. E’ caratterizzato dalla testa triangolare su cui spiccano due grandi occhi particolarmente adatti alla visione notturna. Le orecchie sono piccole e prive di pelo e i maschi presentano una ‘stella’, ovvero, una zona senza pelo sulla testa in cui si trova la ghiandola sebacea. Il corpo è snello e agile coperto da un mantello bruno sul dorso e beige sulla pancia con una linea più scura che corre sulla dorsale fino alla coda. La coda è molto lunga e dritta e serve da timone quando planano da un ramo all’altro per spostarsi. Questo piccolo marsupiale è onnivoro, ma, si nutre principalmente di frutta e insetti, tra cui grilli e locuste. Le femmine si distinguono dai maschi anche per la presenza del marsupio sul ventre dove tiene i cuccioli. Si tratta di animali crepuscolari, attivi soprattutto di notte quando escono dalla tana alla ricerca di cibo. Passano gran parte della loro giornata sugli alberi dove scavano anche delle tane all’interno dei tronchi che poi rivestono con foglie secche e fuscelli. In natura tendono a costituire piccoli gruppi familiari composti da almeno sette adulti e dalla prole che rimane con i genitori fino ai due anni di vita. All’interno di ogni gruppo c’è un maschio dominante che solitamente è il più grande e il più forte. Si riconoscono attraverso gli odori che sono diversi per ogni famiglia e comunicano tra di loro mediante vocalizzazioni.
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Habitat naturale

e distribuzione

petauro Il petauro dello zucchero è un marsupiale originario del continente oceanico e in particolare dell’Australia nord-orientale, della Nuova Guinea, dell’Arcipelago di Bismark e dell’Indonesia. Il suo habitat naturale è quindi costituito dalle tipiche foreste di eucalipto e dai folti boschi australiani e delle isole che compongono gli arcipelaghi della zona. Qui i petauri trovano abbondanza di cibo e un clima favorevole per la loro sopravvivenza. Negli ultimi decenni alcuni esemplari sono stati introdotti anche in Tasmania.

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    Riproduzione

    petauro dello zucchero Il petauro dello zucchero raggiunge la maturità sessuale intorno ai dieci mesi. La femmina è un pò più precoce e può accoppiarsi già a partire dagli otto mesi. Le femmine possono portare a termine fino a tre gravidanze l’anno, nel corso delle quali daranno alla luce un solo piccolo. La gestazione dura circa due settimane, alla fine delle quali il piccolo viene alla luce molto prematuro e dovrà completare la fase di maturazione nel marsupio della madre. Uscirà dal marsupio solo dopo settanta giorni quando il sacco materno non riuscirà più a contenerlo. Quando esce dal marsupio ha ancora gli occhi chiusi e dipende in tutto e per tutto dai genitori. Durante gli spostamenti rimane saldamente aggrappato alla schiena della madre. Lo svezzamento avviene intorno ai tre mesi. La prole resta con la famiglia fino a due anni.


    Allevamento

    sguardo vispo Quando si decide di allevare un petauro dello zucchero occorre procurarsi una gabbia in cui ospitarlo. La gabbia deve svilupparsi in altezza per consentirgli di arrampicarsi, come se si trovasse su di un albero, e di costruire il proprio rifugio il più in alto possibile. Il rifugio può essere realizzato con una cassetta di legno o con un tronco cavo. L’arredamento della gabbia deve cercare di riprodurre il più fedelmente possibile il suo habitat naturale, quindi, deve contenere rami su cui potersi arrampicare. La temperatura della stanza non deve mai scendere al di sotto dei 21 gradi centigradi e la gabbia deve essere posizionata in un posto riparato lontano dalle correnti d’aria. Non deve essere esposta alla luce diretta del sole che potrebbe danneggiare gravemente gli occhi del petauro e innalzare eccessivamente la temperatura interna. Il petauro è un animale molto curioso e vivace quindi la gabbia deve essere posizionata lontano da eventuali pericoli costituiti da cavi elettrici, spigoli o oggetti contundenti. Bisogna scegliere una stanza il più possibile tranquilla per evitare situazioni di stress eccessivo all’animale. Per quanto concerne la dieta deve essere composta dal 70% da frutta e verdura e per il restante 30% da proteine. L’alimentazione del petauro deve contenere grosse percentuali di calcio e basse quantità di fosforo. Preferire sempre frutta e verdura fresca a quella confezionata. Tra gli alimenti più indicati ci sono: mele, pere, uva, mango e papaya. Per quanto concerne le proteine possono essere garantite tramite la somministrazione di insetti come grilli, locuste, camole della farina e camole del miele.Le proteine sono molto importanti durante il periodo della riproduzione. Bisogna evitare i cibi per roditori, criceti e scoiattoli. Per quanto concerne gli insetti, invece, si possono acquistare bustine già pronte nei negozi di animali.


    Petauro dello zucchero: L'inserimento

    petauri Se possedete già un petauro dello zucchero e state pensando di acquistarne un altro, è necessario prestate qualche piccola attenzione all'inserimento dei nuovi esemplari. Per alcuni esemplari non si presentano grandi problemi perché si accettano immediatamente. Per altri, invece, è necessario essere pazienti per alcuni giorni in cui l'inserimento dovrà essere fatto in modo graduale. E' importante non stravolgere di colpo l'ambiente del vostro petauro perché potrebbe creare problemi di socializzazione tra i due animali: uno potrebbe presentarsi aggressivo nei confronti dell'altro. Ma come procedere? La soluzione ottimale è disporre gli animali in due gabbie diverse ma molto vicine tra loro, in questa fase i due petauri inizieranno a conoscersi e riconoscersi. La fase successiva, dopo almeno 3 giorni, prevede di posizionare un petauro nella gabbia dell'altro, in questo modo inizieranno ad abituarsi all'odore dell'altro. La terza fase prevede la socializzazione dei due esemplari in un territorio "neutro", cioè in nessuna delle due gabbie, lasciandoli giocare per una trentina di minuti. A questo punto dovrebbero essere pronti a condividere la stessa gabbia!



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