![]() | Probios Amido di Riso Bio - Senza Glutine - Confezione da 1kg Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,57€ |
Tra le malattie del criceto, le più comuni sono quelle intestinali veicolate da diversi tipi di batteri e che causano generalmente una forte diarrea. Queste malattie sono dette comunemente “wet tail”, ovvero, infezione da coda bagnata poiché tende ad imbrattare il pelo della coda. Le infezioni intestinali sono causate principalmente da condizioni di scarsa igiene, dieta sbagliata e stress. Tra i sintomi più evidenti – oltre alla diarrea – ci sono l’inappetenza, i dolori addominali e la letargia. Se non diagnosticate e curate in tempo queste infezioni possono portare anche al decesso dell’animale. Se si nota la comparsa di uno dei sintomi indicati, bisogna rivolgersi subito ad un veterinario che lo curerà con antibiotici e lavaggi contro la disidratazione. Tra le infezioni causate da parassiti intestinali, c’è la tenia che si manifesta con enterite e costipazione. Si tratta di una malattia trasmissibile all’uomo e quindi bisogna fare attenzione quando si maneggiano soggetti affetti da tale infezione. Tra le malattie trasmissibili alle persone c’è anche una sorta di meningite che viene veicolata attraverso graffi e morsi. Il criceto la contrae a causa di un virus che colpisce il cervello, il fegato e la milza. Nell’uomo difficilmente diventa pericolosa, ma, il più delle volte si evolve in una semplice influenza.
I criceti vanno anche in contro a malattie delle tasche guanciali dovute all'abitudine di conservare il cibo all'interno. Tra le malattie più comuni ci sono la costipazione e il prolasso. La costipazione si verifica quando il criceto non riesce a svuotare completamente le tasche e il cibo rimasto bloccato all'interno finisce con l’andare in putrefazione. In questi casi bisogna recarsi dal veterinario che provvederà a rimuovere il cibo bloccato. Il prolasso, invece, si verifica quando si rompe il legamento che tiene la tasca al suo posto e quest’ultima finisce con il rovesciarsi nella bocca provocando ulcere e necrosi. Il prolasso può essere dovuto all'eccessivo immagazzinamento di cibo. Il veterinario può riposizionare la tasca e bloccarla con dei punti di sutura o se è troppo danneggiata rimuoverla completamente.
Tra le malattie della pelle più comuni dei criceti c’è la Demodicosi causata da un parassita comunemente presente nella pelle dei criceti, ma, che in particolari condizioni tende a moltiplicarsi eccessivamente causando la perdita di pelo, l’arrossamento cutaneo e la formazione di croste. Solitamente questa malattia si sviluppo in presenza di altre malattie più gravi come ad esempio un tumore. I criceti, infatti, sono molto esposti a tumori cutanei che si manifestano come grossi bubboni localizzati in qualsiasi parte del corpo. Nella maggior parte dei casi si tratta di tumori benigni e possono essere eliminati con un semplice intervento chirurgico. Tra i tumori più diffusi c’è il cheratoacatoma che si sviluppa sul mento e quasi sempre si tratta di un cancro maligno. Mortale è anche il linfoma il cui sintomo più evidente è la perdita di pelo.
Frequenti nei criceti sono anche le lesioni e le fratture agli arti. Si tratta di lesioni causate il più delle volte da cadute o dalle sbarre delle gabbiette. Spesso, infatti, i criceti restano impigliati con le zampette nelle sbarre sia della gabbia sia della ruota e nel tentativo di liberarsi finisce con lo slogarsi l’arto. Le lesioni possono essere causate anche da fili di cotone o di lana utilizzati per foderare il nido. Questi fili tendono ad arrotolarsi sulle zampe bloccando la circolazione sanguigna e causando delle necrosi. Difficilmente in caso di frattura si può intervenire con del gesso, ma, bisogna spostare il criceto in una gabbia priva di sbarre e di elementi di pericolo e attendere che la zampetta guarisca da sola. Nei casi più gravi si procede con l’amputazione dell’arto che comunque è ben tollerato dall'animale.
Frequenti nei criceti sono anche le lesioni e le fratture agli arti. Si tratta di lesioni causate il più delle volte da cadute o dalle sbarre delle gabbiette. Spesso, infatti, i criceti restano impigliati con le zampette nelle sbarre sia della gabbia sia della ruota e nel tentativo di liberarsi finisce con lo slogarsi l’arto. Le lesioni possono essere causate anche da fili di cotone o di lana utilizzati per foderare il nido. Questi fili tendono ad arrotolarsi sulle zampe bloccando la circolazione sanguigna e causando delle necrosi. Difficilmente in caso di frattura si può intervenire con del gesso, ma, bisogna spostare il criceto in una gabbia priva di sbarre e di elementi di pericolo e attendere che la zampetta guarisca da sola. Nei casi più gravi si procede con l’amputazione dell’arto che comunque è ben tollerato dall'animale.
COMMENTI SULL' ARTICOLO