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La mungitura è un momento molto importante per tutti gli allevatori, poiché va eseguita secondo metodi e tecniche specifiche al fine di avere un prodotto sano e privo di impurità. Naturalmente, le mucche producono il latte solo ed esclusivamente in seguito ad una gravidanza, quindi è necessario che la vacca venga periodicamente fecondata seguendo cicli che, sebbene redditizi per l'allevatore, sono sfiancanti per l'animale. Infatti, le mucche cominciano ad essere fecondate intorno ai 15 mesi, se razze dedicate solo alla produzione di latte, più tardi se invece parliamo di mucche destinate alla carne. La gestazione della mucca dura 9 mesi e, alla nascita del vitello, comincia la prima lattazione che dura circa 10 mesi.
Durante la prima settimana di lattazione, la vacca non produrrà latte per uso umano, bensì il colostro, un liquido molto simile al latte, ma indicato solo per la nutrizione del vitello poiché ricco di anticorpi essenziali che permettono all'animale di rinforzarsi dopo la nascita. Trascorsa una settimana, il vitello viene allontanato dalla mamma e nutrito manualmente. La lattazione massima si ha partire da 30 giorni dopo il parto e si mantiene sugli stessi livelli per diversi mesi, cominciando poi a scemare lentamente. A tre mesi dal parto, però, le mucche vengono nuovamente fecondate per far si che la produzione non diventi anti – economica, mantenendosi quindi su di una media di un parto all'anno, con 305 giorni di lattazione e solo 60 di “asciutta”, ossia il periodo in cui la mucca non viene né munta né si trova in stato di gravidanza.La mungitura è da sempre stata realizzata in maniera manuale e tale pratica rimane ancora in vigore nel caso di piccoli allevamenti, dove acquistare macchinari automatici diventa una spesa notevole, difficile poi da ammortizzare. Il processo di mungitura deve essere realizzato due volte al giorno, al mattino e alla sera, seguendo un ritmo e un tempo ben preciso (circa 6 – 7 minuti) e svuotando completamente le mammelle, altrimenti la mucca potrebbe ammalarsi di mastite e quindi avere infiammazioni molto dolorose che poi si ripercuoterebbero anche sulla qualità del latte. La produzione media di latte da parte di una mucca da carne è abbastanza limitata, attestandosi intorno ai 10 litri al giorno, mentre le razze da latte possono raggiungere anche i 60 – 70 litri al giorno. Mocetta di Bovino (500 gr) Prezzo: in offerta su Amazon a: 22,9€ (Risparmi 1,7€) |
La qualità del latte è assolutamente essenziale, in quanto questo prodotto dovrà essere privo di batteri, o quanto meno raggiungere una presenza compresa al di sotto dei limiti consentiti, senza la presenza di cellule somatiche derivate da eventuali mastiti in corso, ma con un elevato contenuto di grassi e proteine.
La composizione del latte è molto varia, con un apporto calorico notevole grazie alla presenza di grassi (principalmente saturi), proteine, glucidi, ecc., che fanno di questo alimento un vero e proprio “pasto” soprattutto per i più piccoli. Per garantire una facile e più igienica assimilazione del latte di mucca, nel tempo sono stati introdotti e testati differenti tipi di trattamenti sul latte, dalla pastorizzazione classica a quelle HTST fino ad attivare al trattamento UHT e alla microfiltrazione.Nuovi studi hanno permesso di confutare alcune dicerie e credenze sul latte e sui componenti nutrizionali, primo fra tutti il calcio: infatti, non è affatto vero che il latte si presenta come l'alimento con più calcio in assoluto, in quanto conterrebbe né più né meno calcio di tanti altri cibi.
C'è poi un problema da non sottovalutare e che parte dall'inteso sfruttamento delle mucche, che vengono spinte a produrre latte in modo eccessivo per la propria natura, al fine di capitalizzare al massimo la rendita. Per questo motivo, gli allevatori somministrano alle vacche alimenti super proteici, dopati con antibiotici e medicine varie al fine di non far ammalare l'animale che altrimenti dovrebbe esser messo in fase di asciutta e quindi non più redditizio. Lo stress di continui parti e medicinali, nonché le condizioni delle gabbie di allevamento si ripercuotono sulla qualità del latte e su chi lo beve, innestando un circolo vizioso che, secondo alcuni autori, porterebbe anche a diverse malattie nell'uomo.
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