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La cocorita è originaria del continente australiano, dove vive nelle grandi pianure erbose caratterizzate da un clima arido e secco. Si adattano comunque a habitat e climi diversi resistendo anche a grossi sbalzi termici. La temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i quattro gradi centigradi ne superare i quaranta. In questi casi le cocorite possono incappare in congestioni, ipotermie, letargie. Sono più esposte alle malattie infettive al rischio di infarti cardiaci. Si tratta di animali molto socievoli che tendono a vivere in stormi di alcune decine di individui. Per procurarsi cibo e acqua può percorrere anche lunghe distanze. La ricerca di cibo e di condizioni climatiche favorevoli, porta le cocorite a spostarsi in continuazione. Il suo habitat naturale è costituito da grandi distese semi-desertiche con climi aridi e secchi. Con l’evoluzione le cocorite, infatti, hanno imparato a ricavare l’acqua di cui hanno bisogno dal cibo e principalmente dei semi di cui si nutre quasi esclusivamente.
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Le cocorite raggiungono la maturità sessuale intorno ai sei mesi di vita. La stagione degli amori coincide con la primavera e si protrae fino all’autunno per la nascita dei cuccioli. L’accoppiamento vero e proprio è preceduto da un complesso rituale di corteggiamento con il maschio che porta il cibo alla femmina che poi lo rigurgita come se volesse dar da mangiare ai piccoli. I maschi tendono a litigare tra di loro per conquistare la femmina. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone cinque o sei uova fino ad un massimo di tre volte all’anno. Le uova vengono deposte a distanza di 48 ore l’una dall’altra. La madre però inizia a covare subito, quindi, le nascite avverranno a distanza di giorni. Per la schiusa occorre che la femmina covi le uova per diciotto giorni, durante i quali non abbandona mai il nido, ma, viene nutrita dal maschio. Dopo la nascita, i piccoli restano nel nido e vengono accuditi dalla madre fino alla settima settimana di vita. La madre li nutre con il cosiddetto “latte di pappagallo” che è una sostanza oleosa prodotta da alcune ghiandole situate all’altezza della gola. Se si vuole far riprodurre due cocorite in cattività bisogna allestire il nido in cui la femmina dovrà deporre le uova che consiste in una cassettina di legno o di plastica alto non più di 15 centimetri con un foro per consentire all’uccello di entrare. All’interno si può imbottire con segatura o truciolo e va posto nella gabbia e bisogna aspettare che la femmina vi entri. Le cocorite possono metterci anche alcuni giorni prima di prendere confidenza con il nido, ma una volta dentro comincerà a modellarlo come più le aggrada. Quando arriva il momento di deporre il primo uovo, la cocorita può passare anche due giorni interi all’interno del nido senza uscire. Le uova verranno deposte a giorni alterni e la femmina di solito inizia a covarle dopo la deposizione del terzo.
Le cocorite sono molto diffuse come pappagallini domestici. In cattività possono vivere fino ad un massimo di 15 anni, anche, se la loro longevità dipende molto da fattori come l’alimentazione corretta e la possibilità di uscire dalla gabbia per fare esercizio. E’ un pappagallino molto socievole e vivace e se addestrato può anche imparare a riprodurre le parole. Trattandosi di un uccello di piccola taglia è abbastanza semplice da allevare. Solitamente le cocorite vanno allevate in coppia o in gruppo, poiché trattandosi di animali molto socievoli, se rimangono per lungo tempo da soli finiscono col deprimersi. La gabbia destinata ad ospitare una cocorita deve svilupparsi in lunghezza più che in altezza per consentire all’animale di poter volare e poter fare esercizio fisico. La misura minima della larghezza deve essere di almeno ottanta centimetri. Le gabbie per le cocorite devono essere in acciaio, poiché lo zinco, il rame e il piombo possono risultare tossici per l’animale. Vanno evitate anche le gabbiette verniciate, poiché gli animali con il becco potrebbero rosicchiare le sbarre e ingoiare i pezzetti di vernice che si possono staccare. Per assecondare l’abitudine delle cocorite ad arrampicarsi è preferibile scegliere una gabbia con sbarre posizionate in orizzontale. La gabbia va poi posta con un lato attaccato al muro per dare all’animale un maggior senso di sicurezza. All’interno della gabbia si devono prevedere diversi posatoi che possono essere realizzati con rami di legno naturale di diametro diverso per consentire al volatile di fare ginnastica per le zampe. Il diametro medio dei posatoi deve essere tale da consentire alla zampa di circondarli. All’interno della gabbia poi bisogna disporre dei giocattoli per assecondare la loro tendenza al gioco come funi, oggetti di legno da distruggere con il becco. Il fondo può essere rivestito con fogli di giornale che vanno poi sostituiti quotidianamente. Prevedere un contenitore per l’acqua e uno per il cibo per ciascun esemplare presente nella gabbia e vanno posizionati vicino ai posatoi. La gabbia non deve essere posta in un posto isolato, poiché le cocorite hanno bisogno di compagnia. Va comunque evitata la cucina perché le esalazioni delle pentole in teflon o i vapori prodotti dal forno possono essere nocivi. Di notte l’ambiente deve essere buio e silenzioso per non disturbare il sonno dei pappagalli. Per prevenire malattie e raffreddamenti la gabbia deve essere posizionata in un luogo riparato dalla luce diretta del sole e dalle correnti di aria. Si tratta di animali che amano volare quindi sarebbe opportuni farle uscire dalla gabbia per qualche ora al giorno e lasciarle volare libere in una stanza. Prima bisognerà addestrarle a salire sul dito a comando al fine di facilitare dopo il ritorno nella gabbia. Per farle uscire, invece basta tenere la porticina della gabbia aperta e attendere che la cocorita esca da sola. La stanza naturalmente deve essere a prova di fuga e incidenti. Bisogna, infatti, accertarsi che le finestre siano chiuse e con i vetri coperti da tende per evitare che l’animale fugga o vada a sbattere contro i vetri. Lo stesso discorso vale per le porte. Tra i pericoli principali all’interno di una stanza ci sono le bacinelle piene d’acqua, in cui gli uccelli potrebbero annegare, i caminetti o le stufette accese, i fili elettrici. Possono essere causa di avvelenamento le sigarette, i farmaci, la cioccolata, i detersivi e gli oggetti di zinco o di piombo. Naturalmente bisogna evitare che le cocorite entrino in contatto con altri animali domestici come cani, gatti e furetti. Per tutte queste ragioni, quando la cocorita è fuori dalla gabbia, bisogna sorvegliarla con attenzione. Si possono spargere pezzi di alimenti sul pavimento per assecondare la naturale propensione dell’animale a scendere al suolo per cercare da mangiare. Se decide di appollaiarsi sulle tende o sui lampadari non bisogna cercare di catturarla per evitare di spaventarla, ma aspettare che scenda spontaneamente e solo allora cercare di farla salire sul dito per rimetterla in gabbia.
L’alimentazione rappresenta un fattore fondamentale se si decide di allevare una cocorita in casa poiché da essa dipendono la sopravvivenza e la salute del volatile. E’ stato accertato, infatti, che l’alimentazione sbagliata è una delle principali cause di morte per questi animaletti. La prima cosa da imparare è che le diete esclusivamente a base di semi devono essere evitate poiché troppo ricche di grassi e povere di vitamine e microelementi. I semi favoriscono l’obesità nell’animale e contemporaneamente non forniscono l’apporto proteico di cui ha bisogno. In commercio esistono numerosi tipi di mangimi formulati pellettati che contengono tutti gli elementi nutritivi e le vitamine per una dieta sana ed equilibrata. Sono consigliati quelli privi di coloranti, conservanti e aromi artificiali che possono risultare nocivi. Le cocorite hanno abitudini alimentari molto ostinate e se sono state abituate a nutrirsi di semi difficilmente si riuscirà a fargli cambiare dieta e accettare i mangimi pellettati. La dieta, comunque, va integrata con frutta e verdure fresche, possibilmente di agricoltura biologica in modo da evitare contaminazioni da fertilizzanti e insetticidi. Vanno evitati l’avocado e le parti verdi di pomodori e patate che risultano tossiche. Si possono somministrare, invece, tutti i vegetali verde scuro e arancione che sono ricchi di vitamina A. Sono consentiti anche alimenti come pane, pasta patate cotte, mentre, vanno evitati i cibi salati e ad alto contenuto di grassi.
Se decidete di far vivere libera in casa la vostra cocorita, di sicuro le permetterete di volare felice e si sentirsi meglio ma dovrete prestare molta attenzione ai numerosi pericoli in agguato. Partiamo dalle finestre che devono restare chiuse o devono essere dotate di zanzariera per evitare possibili fughe all'esterno. La vostra cocorita potrebbe però andare a sbattere contro i vetri (lo farà per qualche volta ma poi imparerà a volare altrove), dovrete quindi essere sempre presenti ai primi voli per evitare che l'animale possa farsi male. Bisogna poi ricordarsi di chiudere bene le porte di accesso a stanze che possono essere pericolose per il vostro pappagallino, prima fra tutte il bagno. In questa stanza, infatti, la cocorita può correre il rischio di annegare, ma anche la cucina, nella quale possono essere presenti pentole e piastre bollenti, avanzi di cibi nocivi, tracce di detersivo e altri pericoli. Bisogna poi fare ancora più attenzione se in casa sono presenti altri animali. Il vostro micio avrà magari le migliori intenzioni, ma giocando con la vostra cocorita correrà il rischio di ferirla! La scelta di far vivere l'animale libero è quindi possibile ma ricordando di restare sempre vigli.
Dall'età di 10 mesi le cocorite possono iniziare ad accoppiarsi e riprodursi in quanto raggiungono la loro maturità sessuale. Spesso le cocorite che acquistiamo in negozio non producono subito delle uova e dei piccoli perchè si tratta di esemplari estremamente giovani non ancora in grado di riprodursi o comunque non in grado di portare a termine in maniera proficua la cova.
Un altro aspetto da non sottovalutare è il feeling fra le due cocorite: spesso capita infatti di scegliere in negozio o in allevamento due uccelli che apparentemente hanno molto feeling ma che magari in realtà non hanno un gran rapporto fra loro. Dovremo quindi aspettare anche per fare in modo che i due animali si conoscano ed entrino in confidenza prima di pretendere che questi copulino e diano luce a dei piccolini.Infine anche alle coppie di cocorite, il semplice cambio d'ambiente può creare dei problemi di adattamento che possono allontanare la coppia prima di trovare un nuovo equilibrio. Quando comunque iniziamo a notare un certo rapporto di vicinanza fra le due cocorite che abbiamo scelto potremo iniziare a pensare alla riproduzione ed alle uova. Gli esperti consigliano di curare l'alimentazione a partire da qualche settimana prima della realizzazione del nido, aumentando le razioni e la loro qualità ma soprattutto aumentando il calcio fondamentale per la struttura delle uova. La coppia deve essere inoltre sana ed in forma per poter portare a termine la cova e la riproduzione.Per dare il via alla riproduzione delle cocorite ed alla cova delle uova dobbiamo realizzare un nido in legno con una conca sul fondo per la posa delle uova. Il nido non va riempito con paglia o segatura al suo interno. Inseriamo quindi il nido nella gabbia delle cocorite e le cocorite faranno il resto: da sole entreranno nella gabbia e la femmina inizierà la fase che precede la deposizione delle uova.
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